Ultima festa dell’anno per la comunità parrocchiale di Suni  dei Santi medici e martiri Cosma e Damiano. Sino a mercoledì 27 settembre  nutrito è il calendario delle celebrazioni religiose  e manifestazioni  civili. Sono in tanti i devoti che si recano tutte le sere ad assistere alla novena preceduta dalla Santa Messa e che arrivano anche  dai paesi  di  Planargia e Montiferru.

 «La  festività – afferma lo studioso Luigi Borriello-  scandisce annualmente alcune attitudini della vita paesana quali la vendemmia, l'aratura dei campi e la semina. Se ancora oggi la festa mantiene il vigore dei nostri antichi padri – aggiunge- è perché da loro abbiamo ricevuto una preziosa eredità: la vera devozione». 

 Il comitato è guidato quest'anno dal giovane presidente Simone Madeddu. 

«Un tempo – evidenzia Borriello- si attendeva la festa de "Santu Gosomo” anche  per la tradizionale gara di poesia. Nei ricordi di alcuni erano caratteristiche le lampadine attorno alle vetrate della Chiesa come l' alloro che decorava il camion o il palco predisposto per "sos cantadores". Singolare il modo di recarsi alla festa, giacca in velluto per il primo fresco autunnale, fiasco di vino nella mano destra e la sedietta alla sinistra per poter assistere comodamente alla disputa poetica. La baracca era allestita con i tubi innocenti le panche sostenute dalle cassette di plastica della birra».

I ricordi degli anziani e gli antichi documenti conservati nell'archivio parrocchiale hanno fatto sì che si potesse ricostruire la data  della riedificazione della Chiesa, del trasporto delle ossa dentro "sas colbes" portate dalle donne  dal primo "campusantu de Santa Maria". Oppure la descrizione del rito della "incubatio", quando gli ammalati per l' intera notte riposavano prostrati sul pavimento della Chiesa per ricevere la guarigione.

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