Prende ufficialmente forma la creazione di un inventario del fondo archivistico di una delle figure di spicco nel Novecento in Sardegna,  Paolo Pili, che sarà catalogato e custodito all’Archivio di Stato di Oristano. Ad annunciarlo è Michela Poddigue, direttrice dell’Archivio oristanese, che ha ricevuto la donazione della famiglia dell’illustre seneghese, uno dei protagonisti della storia del Novecento sardo.

Una catalogazione secondo i crismi ufficiali archivistici, quindi, del suo ricco patrimonio documentario: «Avremo un inventario completo, grazie al lavoro dell’ex direttrice dell’Archivio, Carla Ferrante. Viene così certificato finalmente tutto il lavoro prodotto da Pili. Dobbiamo ringraziare la famiglia, i figli Raimondo e Battistina, per averci donato questi importanti documenti», precisa Poddigue.

Sarà un inventariato consultabile che, quindi consentirà di accedere direttamente ai documenti, per studiare a fondo la figura di Pili e divulgarne le sue opere e il suo pensiero. I documenti raccolti da Pili giungono fino al 1930, e sono arricchiti dalla testimonianza del suo viaggio negli Stati Uniti per sostenere l'apertura del canale commerciale per la vendita del pecorino sardo.

Nell’archivio è presente anche l’intenso carteggio con Emilio Lussu e con Camillo Bellieni, tutta la bibliografia, e le testimonianze documentarie della nascita del cooperativismo tra pastori e agricoltori, del Silos per il commercio del grano, e della Vernaccia.  Senza dimenticare i documenti sulla sua attività politica.

Di recente, inoltre, è stato ristampato il libro scritto da Pili “Grande cronaca, minima storia”: un racconto storico puntuale e analitico sulle vicende della società sarda del secolo scorso.


 

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