Non ha mostrato alcun segno di pentimento Masih Shahid, l’operaio metalmeccanico 29enne di origini pakistane che martedì scorso ha accoltellato la sua ex Paola Piras e ucciso Mirko Farci, il figlio della donna intervenuto per difendere la madre.

Lo conferma il capo della Procura di Lanusei Biagio Mazzeo: “Non ha mai espresso parole di pentimento”, afferma il magistrato. “Bisogna avere fiducia nella giustizia – continua -, la Procura e i carabinieri stanno facendo il necessario per accertare le circostanze dei reati commessi, affinché si arrivi all’accertamento delle colpe dell’operaio e di tutte le aggravanti, in modo che la pena possa essere proporzionata all’efferatezza della condotta”.

Shahid, recluso nel carcere di Lanusei, sarà interrogato domani nuovamente dal gip. Nel primo interrogatorio ha ammesso il delitto. Paola Piras, colpita con numerosi fendenti (almeno 17), lotta per la vita nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Lanusei. La salma, una volta eseguita l’autopsia dal medico legale Matteo Nioi, sarà restituita ai familiari. Già domani potrebbero svolgersi i funerali.

Il procuratore di Lanusei interviene anche sul tentativo di linciaggio avvenuto all’uscita dalla caserma, quando a Tortolì la folla inferocita ha cercato di aggredire l’omicida: “Invito tutti al senso di responsabilità - è il suo appello -, la rabbia e la violenza non servono ad aiutare le vittime, creano solo ulteriori problemi per le forze di Polizia impegnate nelle indagini”.

Sul fatto che il 29enne fosse già sottoposto a misura cautelare per i maltrattamenti nei confronti della moglie: “Noi abbiamo fatto tutto ciò che la legge ci consente di fare date le circostanze, applicando misure in un meccanismo di progressione. Se la persona viola la norma aggraviamo la misura, ma in questo caso nessuno ci aveva segnalato le violazioni”.

(Unioneonline/L)

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