Choc a Tortolì: 20enne ucciso per difendere la madre dalla furia dell’ex. Omicida rischia il linciaggio
Paese sgomento per la morte di Mirko Farci, l’assassino era già stato arrestato per maltrattamenti ed era destinatario di divieto di avvicinamento. La commozione del sindaco e dell’insegnante di Mirko, l’ira di Cappellacci: "Lo ucciderei con le mie mani”
Tortolì è sotto choc per la morte di Mirko Farci, 20enne ucciso per difendere la madre dalla furia omicida del suo ex compagno.
La tragedia si è consumata la scorsa notte in via Monsignor Virgilio. Shaid Masih, pakistano di 29 anni, si è introdotto nell’abitazione di Paola Piras, la sua ex 50enne, entrando dalla veranda dopo essersi arrampicato su un fluviale.
Una volta dentro la casa ha scatenato tutta la sua furia: ha colpito la donna con 17 coltellate, e quando Mirko si è frapposto per difendere la madre lo ha ucciso.
Paola Piras, commerciante, è stata colpita ai reni, al volto, alla trachea e all’addome. Trasportata d’urgenza all’ospedale Nostra Signora della Mercede di Lanusei, è stata sottoposta a un delicatissimo intervento chirurgico, durato oltre 4 ore e fortunatamente riuscito. La donna ora è affidata alla cure dei medici della Rianimazione, la prognosi resta riservata.
Ampio il dispiegamento di carabinieri, Polizia e Guardia di finanza sul luogo del delitto. Masih, che era già stato arrestato per maltrattamenti ed era destinatario del divieto di avvicinamento all’abitazione della ex compagna, è stato catturato dopo diverse ore. Rintracciato dai carabinieri di Lanusei al termine di una caccia all’uomo coordinata dalla pm Giovanna Morra.
IL TENTATO LINCIAGGIO – L’omicida ha rischiato il linciaggio quando è uscito dalla caserma dei carabinieri di Tortolì per essere trasferito nella sede della compagnia di Lanusei per l’interrogatorio. Ne è uscito con i jeans ancora sporchi di sangue, una felpa nera con cappuccio e la mascherina.
Al suo passaggio l'uomo è stato travolto dalla folla che lo voleva linciare al grido di "assassino" e "bastardo". Due carabinieri sono rimasti anche feriti nel tentativo di far indietreggiare la calca di persone che si era avventata sul 29enne.
Entrambi i militari sono stati trasportati in ambulanza all'ospedale di Lanusei: uno avrebbe riportato un trauma alla spalla, l'altro una lesione al piede, rimasto incastrato sotto la ruota dell'auto a bordo della quale cercava di far salire il giovane pakistano.
A Lanusei il 29enne è stato raggiunto dal suo avvocato Saverio Mereu, nominato d’ufficio per assisterlo nell’interrogatorio, dopo il quale l’uomo verrà trasferito nel carcere di San Daniele.
PAESE SGOMENTO – "La nostra comunità è stata svegliata questa mattina da una terribile notizia. Siamo tutti attoniti e profondamente scossi da questa tragedia che ha spezzato irrimediabilmente la serenità di tutti noi: una giovane vita è stata spezzata e sua madre combatte per la vita". Così il sindaco di Tortolì Massimo Cannas nella pagina Facebook del Comune. "Ciò che è accaduto è insopportabile e inaccettabile - scrive ancora il primo cittadino -. Ci stringiamo, insieme a tutta la nostra comunità, alla famiglia in questo momento di dolore incolmabile. Siamo fiduciosi nelle indagini della magistratura e nel lavoro delle forze dell'ordine da cui attendiamo sviluppi".
IL RICORDO DELLA MAESTRA – “Un alunno meraviglioso, buono, gentile, sempre sorridente e bello. Difendere gli altri era il tuo motto e te lo sei portato addosso sino ad oggi e per sempre”. Così Luisa Usala, insegnante dell’istituto tecnico Ianas, ricorda il suo studente Mirko Farci.
"Mi dicesti che tu a casa ci stavi davvero bene, ed è proprio lì che ti ha tolto la serenità quel mostro che altro non può chiamarsi. Oggi vestiamo un lutto così grande e profondo, a scuola tutti in un silenzio assordante, tutti uniti nel dolore e nel rispetto, tutti con un cuore logorato da questo mondo così strano che dal bello in un attimo passa al crudele. Oggi tutti a pregare e meditare, a capire perché tutto ci sembri spesso così lontano da noi ma molte volte è più vicino di quanto si pensi. Oggi piango per te che sei stato tra gli alunni più rispettosi e gentili, buoni e fiduciosi nella vita, volenteroso e amato da tutti”.
LE PAROLE DI SOLINAS – “Profondamente commosso” il presidente della Regione, esprime “dolore e sgomento” per il terribile omicidio.
"L'ennesimo delitto che si consuma tra le mura domestiche, l'ennesimo atto di ferocia scatenato contro una donna. Per proteggere la madre è intervenuto eroicamente il figlio Mirko, rimasto ucciso".
"Occorre interrogarsi - prosegue Solinas - sulle radici di tanta violenza, e sugli strumenti da attuare per proteggere le donne e tutti i soggetti più fragili dalla furia cieca e sanguinaria che sempre più spesso, purtroppo, si scatena tra mura domestiche".
"LO UCCIDEREI CON LE MIE MANI” – Su tutte le furie il deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci: “Lo dico prima di tutto da padre e poi da comune cittadino: se fosse possibile mi offrirei come volontario per ucciderlo con le mie mani e solo dopo avergli inferto sofferenze atroci. Bastardo!”, scrive sul suo profilo Facebook.
"Cerco sempre di evitare di cavalcare la rabbia – continua il parlamentare - perché non credo sia una buona pratica, ma in questo caso faccio una eccezione, anche a costo di diventare politicamente scorretto e non fare onore alla istituzione che rappresento”.
(Unioneonline/L)