Sulla mancata apertura del reparto di Emodinamica di Lanusei, su cui nella primavera scorsa si è consumata una protesta dei cardiopatici ogliastrini che per settimane hanno osservato lo sciopero dei farmaci salvavita e del cibo, interviene la deputata del Movimento 5 Stelle Mara Lapia, che ha presentato un esposto all'Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e alla Procura di Lanusei per chiedere conto degli 850mila euro di fondi comunitari investiti per realizzare il reparto.

"Dalla protesta dei pazienti cardiopatici sono passati diversi mesi, invano, perché l'ospedale di Lanusei non può ancora far affidamento sull'importante servizio finanziato con fondi comunitari, già collaudato ed entrato in funzione con risultati positivi per un breve periodo - osserva la deputata pentastellata - Si è in attesa ora di un secondo accreditamento che non arriva, per questo ho chiesto un incontro urgente al presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Francesco Merloni, per sapere quali iniziative ha portato avanti al fine di verificare la correttezza della spendita di risorse pubbliche".

"La sala di Emodinamica dell'ospedale ogliastrino - prosegue la deputata - ha avuto un costo di 850mila euro provenienti da fondi comunitari e dovrebbe garantire oggi un servizio importante. Non si comprendono altrimenti le ragioni di un tale dispendio di denaro pubblico, senza che lo stesso abbia creato un valore aggiunto per il presidio ospedaliero di Lanusei".

Secondo quanto segnalato dalla deputata in un primo esposto formale, presentato a gennaio all'Autorità nazionale, all'indomani dell'inizio dello sciopero dei cardiopatici ogliastrini "la sala ha avuto un primo accreditamento ed è stata pienamente funzionale per circa 8 mesi, con il supporto degli esperti dell'Azienda Ospedaliera Universitaria (AOU) di Cagliari. L'attività però resta a oggi sospesa. In questo periodo di non operatività della sala, tra l'altro, sono stati impiegati ulteriori fondi pubblici per garantire l'assistenza ai pazienti cardiopatici presso i presidi ospedalieri di Nuoro e Cagliari. Ulteriori ritardi - conclude Lapia - non sono più ammissibili".

(Unioneonline/F)
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