Non si placano le polemiche per il video choc, ormai diventato virale, dei ragazzi che scagliano, orgogliosi e divertiti, il gattino indifeso da una passerella verso il vuoto. Prevista per il 14 luglio una manifestazione a Ilbono. Nomi e foto dei minorenni circolano liberamente. L’indignazione corre sul web e non solo. Così come gli insulti e le minacce per gli autori del gesto, le famiglie, la cittadina e la Sardegna tutta, trasformando la rete in un tribunale. Sono tanti i politici che hanno ripreso la notizia, dal ministro Matteo Salvini, alla presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, Michela Brambilla, fino a Enrico Rizzi, attivista, animalista e da tempo in prima linea nelle battaglie contro le zoomafie in Sicilia. Proprio quest’ultimo, ha organizzato una manifestazione il 14 luglio ad Ilbono e sta cercando di coinvolgere il maggior numero di persone possibili.

Anche l’isolana Elisabetta Canalis, animalista convinta, ha espresso la sua opinione sulle sue Instagram story: «Sono state anche due ragazze a compiere il gesto. Poco importa che siano minorenni ma dalle donne mi sarei aspettata più compassione e amore. Nessuno ha fermato quel ragazzo. Ridevano. Filmavano. Sghignazzavano mentre il gatto andava verso morte certa. Che mostri stiamo crescendo? Che esempio sta dando la legge?». E attacca la Giustizia, a suo dire troppo docile con chi commette violenza sugli animali: «Ad Anagni due ragazzi uccidono per gioco una capretta a calci. Il Pm chiede l’archiviazione. Il cane bruciato vivo a Roma? Chiesta l’archiviazione. Cosa importerà alla legge di un gattino? Un bel niente».

Sempre su Instagram e sempre sul tema, Elisabetta Canalis ha ricondiviso un post della Lav che chiede l’inasprimento delle pene per i maltrattamenti sugli animali, come già aveva richiesto a caldo Matteo Salvini. Intanto, gli utenti continuano a scatenarsi online, viaggiano sul web nomi e cognomi - poco importa agli utenti se reali o fittizi o proprio sbagliati - e le fotografie degli autori a volto scoperto, pur sempre minorenni e pur sempre tutelati dalla legge. In tanti non hanno resistito alla tentazione di condividere la fotografia o i nomi, di mettere like a questi contenuti. Manuela Arcuri è una di queste.

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