La Corte d'Assise di Cagliari ha accolto le richieste del pubblico ministero Nicola Giua Marassi: 30 anni di carcere a Peppuccio Doa, 86 anni di Arzana, accusato dell'omicidio dei fratelli Andrea e Roberto Caddori, 43 e 46 anni, uccisi a colpi di pistola il 10 agosto 2016 per una vicenda legata - secondo quanto ricostruito dalla Procura - all'eredità della sorella dell'anziano imputato.

Condannato a 3 anni di carcere, invece, il genero di Doa, Massimiliano Sumas, 45 anni, accusato di favoreggiamento a seguito di una testimonianza resa agli investigatori dopo il delitto che il pm aveva ritenuto falsa.

È durata tutta la mattina l'arringa dei difensori Pier Luigi Concas (Doa) e Herika Dessì (Sumas) che hanno cercato di minare l'impianto accusatorio proposto dal pubblico ministero.

Secondo l'avvocato Concas, infatti, il suo assistito avrebbe sparato temendo per la sua vita, quando i due fratelli erano stati chiamati dalla loro sorella dopo un precedente litigio tra lei e Doa. All'origine del duplice omicidio ci sarebbe stata l'eredità di Maria Doa, sorella dell'anziano pensionato, che veniva assistita dalla sorella delle due vittime.

Terminata la discussione delle difese, la Corte d'Assise si è ritirata per una camera di consiglio durata circa un'ora: alla fine la sentenza che accoglie le richieste dell'accusa, condannando l'anziano a 30 anni di reclusione.
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