Un impegno quotidiano per essere sempre più autonomi, avere una vita indipendente e, magari, un giorno, sposarsi. Un sogno che si realizza ogni giorno per Federica Cuboni e Giovanni Mereu, ragazzi ogliastrini con la sindrome di down. Innamorati e amati. Genitori e fratelli, amici e due intere comunità camminano al fianco dei ragazzi. Coetanei, si sono conosciuti da bambini mentre facevano fisioterapia, si sono persi di vista per questioni logistiche - lui è di Villagrande Strisaili, lei di Lanusei, - poi si sono rincontrati grazie a un’associazione che entrambi hanno frequentato. Si sono innamorati, fidanzati e sperano nelle nozze.

Intanto, le famiglie continuano a lavorare per dare sempre più strumenti ai ragazzi, renderli sempre più autonomi. Giovanni, 26 anni, diplomato all’alberghiero di Tortolì che raggiungeva in pullman, dopo due stagioni in una caffetteria, dal 2019 lavora come barista a L’Altura, una stazione di servizio sulla statale 389. Preciso e metodico, ha imparato anche cose che non gli riuscivano molto bene, come i conti alla cassa o capire l’ironia e non prendere tutto alla lettera, e trova anche il tempo da dedicare alla sua comunità e all’Associazione volontariato Strisaili. Lavora cinque giorni a settimana, fa sport, esce in autonomia e prende i suoi impegni molto seriamente, preparandosi fin dalla sera prima, senza mai dimenticare di scrivere o chiamare Federica.

«A Giovanni piace il contatto con il pubblico - racconta la mamma, Rosa Floreddu - è il lavoro che vuole fare. L’autonomia è ciò su cui abbiamo puntato di più, ha due fratelli e anche per loro abbiamo cercato di renderlo più autonomo possibile. Loro sono gli artefici dell’autonomia di Giovanni, insieme alle persone, come i compagni di scuola che l’hanno sempre trattato alla pari. Noi, nonostante le paure, abbiamo cercato di non precludergli niente, fargli fare le sue esperienze, magari aggiustando il tiro se necessario. Quando nascono ci continuano a dire non farà questo, non farà quello quindi è facile scoraggiarsi, invece è possibile che raggiungano i loro obiettivi».

Federica compie 26 anni il 21 ottobre. Anche lei ha una grande famiglia alle spalle che la supporta e la stimola a rendersi sempre più indipendente. Diplomata al Liceo artistico, al momento, preferisce non lavorare nell’azienda di famiglia. Intanto, ha un po’ di esperienza nel reparto panetteria di un supermercato. Nella struttura si è cimentata senza paura in ognuno dei compiti affidati. In casa è autonoma, dà il suo contributo nel tenere in ordine la casa anche se preferisce rimandare per vedere serie tv e ascoltare musica.

Patrizia Boi è la mamma: «L’obiettivo è riuscire a far sì che si gestisca da sola, senza una persona che dica cosa deve fare. Anche i fratelli contribuiscono, la lasciano fare, cercano di aiutarla nel fare la cosa giusta. Piano piano ci riusciremo, anche perché il suo obiettivo è sposarsi e avere un lavoro. Ostacoli non ne mancano mai, ci sono e sono più che altro esterni, sia burocratici che a livello funzionale. Trovare un lavoro diventa difficile, anche perché da noi non vuole venire. Ha lavorato grazie al Plus, ed è stata assunta per un periodo. Il mondo del lavoro è ancora un po’ lontano, ma ci riuscirà». 

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