Gli effetti della politica degli ultimi due governi in tema di immigrazione - ministri dell'Interno Marco Minniti e Matteo Salvini - si sentono anche in Ogliastra.

I migranti ospitati nei centri di accoglienza della zona sono diminuiti una cinquantina, mentre erano trecento tra il 2014 e il 2017.

Un fenomeno che - in prospettiva - potrebbe portare alla chiusura delle strutture e alla perdita di una trentina di posti di lavoro, senza considerare l'indotto.

Tutto è iniziato nel 2011 con l'arrivo a Girasole di diciotto rifugiati, poi hanno aperto i centri Oasi del Benessere e Cortemalis nel territorio di Ilbono, Sa Canna in quello di Jerzu, Nastasj nella marina di Tertenia e i centri per minori L'Olivastro di Lanusei e Ulassai e Porto Sicuro.

Il centro di Cortemalis, nel bosco di Ilbono, attivo dal 2015, ha superato nel 2016 settanta presenze ma oggi, dopo le tante partenze, ospita appena diciotto persone provenienti dall'Africa sub-sahariana: Gambia, Ghana, Mali, Nigeria e Senegal.

Sono tutti uomini in attesa di udienza per la richiesta del diritto di asilo.

A Cortemalis invece lavorano attualmente sette persone, mentre nel centro ricavato nell'hotel Nastasj, marina di Tertenia, che ospita al momento 19 migranti e dà lavoro a 6 persone.

Anche il centro di Sa Canna, nelle campagne di Jerzu, ha subìto un calo: gli ospiti da una cinquantina sono diventati diciassette, tutti uomini.
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