«No vax? Non lo siamo mai stati». Parla il papà del bimbo di tre mesi positivo al Covid che, lunedì, è stato trasportato in ambulanza all’ospedale Binaghi di Cagliari per una serie di accertamenti. Il neonato e sua mamma, anche lei positiva, sono rientrati in serata a Osini, il paese dove abitano insieme agli altri quattro figli. Nel centro ai piedi dei Tacchi si è sviluppato un focolaio che ora coinvolge una decina di persone, tra cui alcuni ragazzini. Mentre in paese prosegue il tracciamento dei contatti, con una sfilza di tamponi programmata anche per oggi, il caso ha suscitato l’indignazione dei genitori del piccolo. Il papà parla dietro la garanzia dell’anonimato, d’obbligo per tutelare la privacy del figlio minore, e assicura che né lui né sua moglie sono schierati contro la campagna vaccinale in corso per contrastare il virus.

La testimonianza

Mamma e papà non sono no vax. In effetti non esiste alcun certificato che possa dimostrare l’intolleranza all’antidoto contro il Covid. Il genitore sostiene di aver sempre approvato i percorsi della scienza a tutela della salute. «Non siamo persone no vax, anzi. Tutti i nostri figli hanno sempre fatto i vaccini contro ogni genere di malattia, dal primo all’ultimo. C’è di più: due dei nostri figli erano prenotati per giovedì per sottoporsi al vaccino anti-Covid. Dov’è quindi l’etichetta di no vax?». Lui e la moglie non si sono ancora vaccinati e nei giorni scorsi sono risultati positivi al test: «È vero, abbiamo preso tempo, ma non certo perché siamo contro la vaccinazione: è un’assurdità».

Poi racconta la delicata giornata vissuta lunedì, quando il piccolo è stato portato a Cagliari per accertamenti: «Il bimbo è andato all’ospedale Binaghi, è stato sottoposto a un controllo, non è stato ricoverato e il personale sanitario l’ha dimesso subito e con la mamma sono rientrati a casa in serata. Ora le sue condizioni sono buone».

Il focolaio

In linea con il protocollo, una volta accertato il primo caso, l’Igiene pubblica dell’Asl di Lanusei ha avviato il tracciamento tra i contatti. Quattro giorni dopo aver intercettato il paziente uno in paese risultano una decina gli alunni in quarantena che frequentano le Medie in un altro centro. Sul pullmino che li ha accompagnati a scuola sono entrati in contatto con un ragazzino risultato positivo. Sono stati sottoposti a isolamento domiciliare gli studenti - risultati negativi al successivo test del tampone - che hanno viaggiato sul posto accanto a quello occupato dal ragazzino positivo e quelli seduti sulla prima fila anteriore e sulle due posteriori. (ro. se.)

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