Nuovi sbarchi di immigrati clandestini:ventinove africani fermati nel Sulcis
Un gruppo di algerini e tunisini vagava senza meta nelle campagne e nel centro di Sant'Anna Arresi. Gli altri sono stati rintracciati all'interno del poligono militare di Teulada. Lo sbarco è avvenuto all'alba di ieri. I giovani, tra i 20 e i 35 anni, si trovano ora presso il centro di accoglienza di Elmas. Uno in manette, sospettato di essere lo scafista.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Vagavano senza meta precisa in gruppetti sparsi nelle vicinanze di Sant'Anna Arresi e dentro il paese. Altri loro compagni di questo ennesimo viaggio della speranza attraverso il Mediterraneo sono stati rintracciati invece nel poligono della base militare di Teulada. Nella notte, ne sono arrivati in tutto 29. Il Sulcis, dopo un periodo di relativa calma, è diventato di nuovo teatro degli sbarchi di clandestini. È successo di nuovo dopo che il fenomeno sembrava essersi attenuato.
LO SBARCO Fra la Seconda spiaggia di Porto Pino e le spiagge del poligono militare hanno invece messo piede all'alba di ieri 29 persone, tutti maggiorenni, quasi tutti fra i 20 e i 35 anni, che hanno subito dichiarato di essere algerini e tunisini. Uno è stato però arrestato perché nei suoi confronti era già stato emesso il decreto di espulsione. Un altro è stato invece sottoposto ad accertamenti da parte della Squadra mobile della Questura di Cagliari perché, trovato in possesso di carte nautiche e di un apparecchio Gps, è sospettato che possa trattarsi dello scafista. La sua posizione è tuttora al vaglio. Per il resto, tutti e 29 gli extracomunitari approdati nel Sulcis sono sembrati abbastanza provati dal viaggio, ma apparivano comunque in discrete condizioni di salute.
IL VIAGGIO I clandestini potrebbero essere giunti in vista delle coste meridionali della Sardegna dopo un viaggio iniziato due giorni fa da qualche porto algerino, come sovente accaduto da quando il fenomeno degli sbarchi di disperati ha cominciato a riguardare anche questo lembo d'Italia. Resta da appurare come abbiano compiuto il viaggio: su piccoli natanti su oppure sono stati trasportati per metà del tragitto su grosse imbarcazioni per poi completare l'ultimo tratto a bordo di modeste barche a motore? È l'interrogativo di sempre. Per ora si sa che lo sbarco è avvenuto fra le spiagge del poligono militare e quelle di Porto Pino. In attesa di venire accompagnati in altri istituti di accoglienza e di essere successivamente espulsi, si trovano presso il centro di Elmas.
L'ALLARME L'allarme nel Sulcis è scattato poco prima delle sette quando il primo gruppetto di clandestini è stato avvistato mentre si aggirava a Sant'Anna Arresi. La zona è stata subito raggiunta dagli uomini del Commissariato e da diverse pattuglie di carabinieri (delle stazioni di Giba, Narcao, Nuxis e San Giovanni Suergiu) coordinate dalla Compagnia di Carbonia assieme alla polizia militare del Reggimento. Altri gruppi di clandestini sono stati localizzati dalle otto in poi sempre all'interno del paese, oppure nei pressi delle principali strade. Alla fine, a Sant'Anna Arresi sono stati fermati diciassette uomini. Contestualmente le forze dell'ordine sono entrate in azione anche all'interno del poligono della base militare di Teulada. Nel territorio con le stellette sono stati fermati dodici extracomunitari. L'ultimo gruppetto di tre è stato rintracciato dopo mezzogiorno e mezza: si aggiravano spaesati fra le stradine sterrate della base. Sono stati quindi accompagnati a scaglioni ad Elmas, dove sono proseguite le operazioni di identificazione.
L'IDENTIFICAZIONE Nel corso di questa attività, per due extracomunitari le cose si sono messe subito male. Un uomo è stato infatti arrestato perché nei suoi confronti gravava un provvedimento di espulsione: era già stato in Italia ed aveva ricevuto il foglio di via. Si è ripresentato in Sardegna dopo aver attraversato mezzo Mediterraneo. Un altro clandestino è invece sospettato di essere lo scafista: ad avvalorare quella che per ora è soltanto un ipotesi il fatto che sia stato trovato in possesso di carte nautiche e di un Gps. Tutti riceveranno comunque il decreto di espulsione diretta. Intanto, i mezzi della Capitaneria di porto di Sant'Antioco hanno intensificato i controlli lungo le coste del Sulcis dove ieri sono ridiventati una triste realtà i viaggi della disperazione.
ANDREA SCANO