Brotzu e Businco smantellati e riuniti altrove, nel nuovo “Ospedale della Città” di Cagliari. Un presidio unico per il Sulcis Iglesiente al posto dei separati Sirai di Carbonia e Cto di Iglesias. Stesso schema ad Alghero: una sola struttura, da costruire, che accorpi il Civile e il Marino. E  un polo «di eccellenza che accorpi gli attuali posti letto» ora distribuiti in vari punti di Sassari. 

Eccolo il piano della Regione per la riorganizzazione delle strutture sanitarie primarie in Sardegna: è la più volte annunciata “delibera sui nuovi ospedali”, approvata lo scorso primo giugno dall’esecutivo guidato da Christian Solinas e resa pubblica solo nelle scorse ore. A proporla è l’assessore Carlo Doria, per competenza. Un provvedimento di indirizzo, definito «urgente», rivolto alle varie aziende territoriali, che entro il primo agosto (60 giorni dopo l’approvazione della delibera) dovranno produrre «uno studio di fattibilità che (...) provveda all'analisi sociosanitaria-economica e del fabbisogno di cura reale che le strutture di nuova costruzione possono soddisfare», ma anche alla  «indicazione della collocazione ottimale» degli ospedali da costruire «a seguito delle verifiche relative ad eventuali vincoli di natura idrogeologica, paesaggistica, urbanistica e archeologica delle aree potenzialmente idonee» e  «alle verifiche di coerenza con la programmazione sanitaria vigente», oltre che  «all'analisi di sostenibilità tecnico-economica dell'intervento». 

L’Ares sarà chiamata a predisporre tutte le eventuali gare d’appalto successive. Intanto in questi giorni d’estate dovrà lavorare al piano per Cagliari e a quello del Sulcis Iglesiente, l’Asl di Sassari dovrà occuparsi di Alghero e l’Aou turritana è coinvolta nella pianificazione per il capoluogo del nord Sardegna. 

L’assessorato alla Sanità, si legge, valuta «l'urgenza di avviare nel più breve tempo possibile la fase realizzativa». La Regione ha fretta: vuole i nuovo ospedali per la Sardegna. 

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