Primi testimoni al processo per la morte di Polina Cheredmin, la ragazza russa travolta e uccisa da un'auto a Macomer nel marzo di due anni fa. Antonio Michele La Robina, 58 anni di Macomer, deve rispondere dell'accusa di omicidio stradale.

Al Tribunale di Oristano, davanti alla giudice Serena Corrias, sono stati sentiti diversi agenti che erano intervenuti la sera dell'incidente in via Nenni e che poi avevano eseguito i vari accertamenti. Rispondendo alle domande del pubblico ministero Andrea Chelo, Claudio Piga, assistente capo della Scientifica ha riferito che inizialmente si era pensato a un altro tipo di reato: gli era stato detto che tra la ragazza e il fidanzato Alex Salis c'era stata una discussione e poi che il giovane era chino su di lei e urlava "l'ho uccisa io".

Dai successivi accertamenti è emerso però che la donna era stata investita, sul suo copro non c'erano segni di colluttazione. Come ha poi chiarito il viceispettore Gustavo Desogus con un lavoro di elaborazione fotografica "sono state sovrapposte le foto del cadavere con quella della targa dell'auto ed è stata riscontrata una corrispondenza tra i segni sul corpo e la targa deformata".

Il difensore di La Robina, l'avvocato Rossella Oppo, ha insistito sulla mancanza di accertamenti sulle auto degli amici con cui la donna aveva trascorso la serata e sul fatto che sul Suv non sia stata trovata alcuna traccia ematica.
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