Un lungo corteo silenzioso, formato da centinaia di persone, per dire addio a Gino Mazzette, il pensionato di 74 anni che sabato scorso, a Macomer, è morto carbonizzato nel giardino della sua abitazione.

Il corteo, per esprimere vicinanza ai familiari, si è snodato nelle vie del popoloso quartiere di Sertinu, dopo essere partito dall’abitazione del 74enne, in via Giotto. Gente venuta da diverse parti dell'isola, ma soprattutto da Ollolai, paese di origine della vittima.

Per i funerali la chiesa parrocchiale della Madonna Missionaria era colma all'inverosimile, tanto da non poter ospitare la gente, che si è accalcata nel sagrato.

Toccante l'omelia del parroco, padre Andrea Rossi, che ha ricordato la figura di Gino Mazzette. Riferendosi al Vangelo, il sacerdote tra l'altro ha detto: «La morte fa parte di questa vita. Il tempo è compiuto. Convertitevi e credete nell'essenziale del Vangelo. Il tempo è compiuto per Gino che, nonostante la tragica morte, si è fatto vicino al Regno di Dio e ci fa guardare oltre. Alla domanda perché è successo? – ha aggiunto padre Rossi - non c'è una risposta. Non è colpa di nessuno. Affidiamoci a Dio e proviamo a essere discepoli, nonostante la durezza della realtà».

Dopo il funerale la salma del pensionato sarà cremata e tumulata, martedì, in forma privata. L'intera comunità di Macomer è ancora scossa per quanto è successo.

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