Sicuramente tutto va ricondotto alla rete cittadina del gas. Non certo alla semplice bombola. L’esplosione è stata molto forte, ha distrutto una struttura in cemento armato”.

Concetti chiari, capaci di indirizzare le indagini in una precisa direzione. Li ha espressi il comandante provinciale dei carabinieri di Nuoro, Elvio Sabino Labagnara.

Danno una nuova chiave di lettura alla terribile esplosione che ieri mattina ha scosso Tiana e spezzato le vite di Marilena Ibba e Guglielmo Zedda. A quell’inchiesta aperta dalla Procura di Oristano.

L’impressione è che molte risposte possano arrivare da quel contatore del gas accartocciato dall’onda d’urto. “Sì, nel mirino finisce la rete cittadina - afferma un cittadino del piccolo paese, Mario Vacca - in paese abbiamo un grande bombolone del gas che alimenta Tiana. La casa era piena di gas, magari per un guasto o una perdita. Poi è successo quello che è successo. Siamo sconvolti”.

A Tiana è stata una mattinata ad alta tensione. Familiari, parenti e amici hanno allontanato i cronisti e chiesto rispetto per un dolore indicibile. L’abitazione della famiglia Zedda-Ibba è stata messa sotto sequestro. Intanto, i vigili del fuoco hanno condotto un sopralluogo per cercare di fare luce sulle cause della tragedia che ha sconvolto un’intera regione, non solo una comunità di montagna.

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