Sbarco di migranti alle Piscine di Venere: fermati due presunti scafisti, sono ucraini
Intercettati 26 stranieri sulla costa impervia di Baunei, sequestrata una barca a vela. La sindaca di Dorgali: «Ormai è una rotta consolidata»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Due presunti scafisti di nazionalità ucraina sono stati fermati e denunciati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dalla Guardia Costiera di Olbia, e dalla squadra Mobile di Nuoro, in seguito allo sbarco di 26 migranti avvenuto nella tarda serata di ieri alle Piscine di Venere, nel territorio di Baunei.
L’allarme è scattato intorno alle 22,30, quando alcune segnalazioni hanno indicato la presenza di persone sbarcate in una delle calette più impervie della costa orientale sarda. La Capitaneria di Porto di Olbia, che stava monitorando la zona con una motovedetta, è intervenuta recuperando i migranti e trasportandoli al porto di Cala Gonone, dove sono giunti intorno all’1,30 di notte.
Tra le 26 persone sbarcate, tutte di origine curdo-irachena e in possesso di documenti, sono stati segnalati due casi sanitari: una donna ha riportato un trauma alla schiena ed è stata trasportata in ospedale insieme alla figlia di 4 anni. Gli altri sono stati sottoposti alla consueta visita medica e rifocillati dai volontari della Protezione Civile e della Croce Azzurra.
Alle 5 del mattino, tutti i migranti sono stati trasferiti in pullman verso la Prefettura, per poi essere accolti nel centro di prima accoglienza di Monastir.
L’imbarcazione utilizzata per il viaggio, una barca a vela lunga circa 10 metri e battente bandiera svedese, è stata sequestrata. Dotata di un motore di piccole dimensioni, l’imbarcazione era carica di bottiglie d’acqua vuota e taniche di benzina, presumibilmente per affrontare la traversata.
A bordo sono stati identificati due uomini ucraini, ritenuti responsabili del trasporto clandestino. I due sono stati condotti ieri notte al commissariato di Siniscola per le procedure di identificazione e interrogatorio.
L’operazione è stata svolta in collaborazione tra la Capitaneria di Porto di Olbia e la Squadra Mobile di Nuoro, che sta ora conducendo le indagini insieme all’autorità giudiziaria per chiarire l’organizzazione dietro al viaggio e verificare eventuali collegamenti con altre rotte migratorie.
«È ormai chiaro», ha dichiarato la sindaca di Dorgali, Angela Testone, «che esiste una tratta attiva nel nostro territorio, come temevamo da tempo. Siamo in costante contatto con il Comando Marittimo di Olbia, che sta prestando la massima attenzione alla situazione».
Le indagini proseguono per ricostruire l’intera rete dietro questo nuovo episodio di migrazione irregolare che, ancora una volta, ha avuto come punto di approdo una delle località più suggestive ma anche più esposte della Sardegna.