La morte è arrivata prima della clamorosa sentenza del giudice del lavoro del tribunale di Nuoro, che condanna l'Inail a risarcire un ex operaio dell'Enichem di Ottana, Michelino Rubanu, deceduto a 69 anni lo scorso febbraio, affetto da "Linfoma di non Hodgkin follicolare e deficit ostruttivo polmonare da iniziale asbestosi".

Si è dovuto attendere circa 9 anni. Anni di lotte e battaglie portate avanti dai lavoratori e organizzate dall’associazione italiana esposti all’amianto. Ma la sentenza è arrivata, e apre una strada anche per gli altri lavoratori di Ottana, che puntano a vedersi riconosciute le malattie professionali riscontrate in oltre 40 anni di lavoro in fabbrica.

La sentenza è stata pronunciata dal giudice del lavoro del tribunale di Nuoro Paolo Dau lo scorso 15 ottobre. Riconosce a Michelino Rubanu, originario di Orgosolo (dal 1974 al 2015 fuochista nella centrale termoelettrica di Ottana), la malattia professionale, negata in via amministrativa nel 2016 dall'Inail.

L'Inail è stata quindi condannata a risarcire il danno costituendo la rendita prevista dall'assicurazione obbligatoria ai familiari della vittima. Il giudice ha in sostanza sancito il principio che benzene, nafta e trielina, sostanze utilizzate da tanti lavoratori,anche da Rubanu, sono tra i principali agenti causali della patologia diagnosticata.

Soddisfatti l’avvocata Sabina Contu, da anni impegnata a fianco degli operai ex Enichem per il riconoscimento dei loro diritti, e Francesco Tolu, promotore di tante battaglie per vedere riconosciuta la malattia professionale ai lavoratori di Ottana.

Soddisfazione è stata espressa anche dalla vedova di Michelino Rubanu e da uno dei figli, Marco Rubanu, che promette: «Continueremo a batterci a fianco degli altri per vedere riconosciute le giuste istanze».  

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