Sono risultate finora vane le ricerche di Graziano Mesina, resosi irreperibile dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna a 30 anni per l'ex primula rossa del banditismo sardo - oggi 78enne - per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga.

Mesina, ancor prima del verdetto, si è allontanato dalla sua casa di Orgosolo, dandosi alla macchia per non tornare in carcere.

In tutta la provincia di Nuoro le forze dell'ordine hanno organizzato posti di blocco, sopralluoghi e perquisizioni. Ma di Gratzianeddu non c'è traccia.

Non sanno dove sia finito nemmeno i suoi legali, Maria Luisa Vernier e Beatrice Goddi. "Non ci aspettavamo il rigetto del ricorso perché c'erano dei punti relativi alla competenza territoriale su cui puntavamo", hanno spiegato riferendosi al ricorso bocciato dalla Suprema Corte.

E giurano di non sapere nulla nemmeno i familiari. "Graziano è venuto ieri mattina a casa, poi non lo ho più visto né sentito, non ho idea di dove possa essere", ha detto una delle sorelle.

Intanto, secondo indiscrezioni Mesina avrebbe avviato una trattativa con gli inquirenti, per definire i termini della resa. Voce però non confermata dalle forze dell'ordine.

La caccia continua, insomma, e vede impegnati decine di militari del comando dei carabinieri e anche la Polizia di Orgosolo e la Squadra Mobile e gli agenti delle Volanti di Nuoro.

(Unioneonline/l.f.)

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