Marco Palumbo, padre di Paolo, lo chef 24enne di Oristano malato di Sla per le cui cure era stata promossa una raccolta fondi ritenuta “ingannevole” dall’accusa, aveva incassato 150 mila euro che dovevano sostenere una terapia sperimentale che non esisteva. Per questo era finito a processo davanti al giudice del Tribunale di Nuoro, Valentina Rostellato, con l’accusa di truffa continuata e sostituzione di persona. Ma ieri il giudice ha dichiarato il non luogo a procedere dalla prima accusa, procedibile solo a querela. Nessuna delle tre persone che avevano denunciato, sulle migliaia ingannate e che avevano versato una somma in denaro, ha deciso di andare avanti. Contro Marco Palumbo quindi rimane in piedi solo l’accusa di sostituzione di persona: al neurologo Vincenzo Mascia, che seguiva il malato, il padre di Paolo avrebbe fatto credere che il medico israeliano Dimitrios Karoussis lo avrebbe inserito in un trattamento medico sperimentale a pagamento e decisamente oneroso. Per questa accusa è stata anticipata la richiesta di patteggiamento.

Accusa scampata

Sulla truffa il Tribunale ha già deciso. Marco Palumbo, difeso da Gianfranco Siuni e Mario Gusi, inizialmente era accusato di aver avviato una raccolta di crowdfunding sulla piattaforma GoFundMe e raccolto su Post Pay in un conto intestato al figlio circa 150 mila euro. I soldi dovevano servire per le cure sperimentali in Israele con il medico Dimitrios Karoussis che non sarebbero mai avvenute. La famiglia, emersi i primi dubbi sulla raccolta, aveva dichiarato che avrebbe restituito i soldi raccolti dall’iniziativa solidale. Tra le migliaia di persone che avevano versato una quota, solo tre avevano denunciato e sono state risarcite. Nessuna ieri era in Tribunale a confermare la volontà di procedere. L’indagine, partita da Oristano con la denuncia del neurologo Mascia che seguiva il malato, era approdata a Nuoro perché il conto corrente usato per le donazioni era stato aperto nella città barbaricina.

Bluff in diretta tv

A Mascia il padre di Paolo aveva fatto credere che il medico israeliano avrebbe inserito il figlio in un trattamento sperimentale. Una terapia genetica da un milione di euro. Fu Marco Palumbo ad aprire la sottoscrizione inducendo diverse persone a donare. La storia umana di Paolo Palumbo aveva fatto il giro del mondo, per la sua presenza al festival di Sanremo, e per aver incontrato il Papa, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma anche per un faccia a faccia all’Expo con Barack Obama.

Fabio Ledda

© Riproduzione riservata