Pasqua amara per i 130 ex lavoratori tessili, da due anni senza alcuna tutela in seguito alla chiusura delle fabbriche (Legler Macomer, Ottana e Siniscola e calzificio Queen) e all'esaurimento degli ammortizzatori sociali.

I sindacati esprimono la netta insoddisfazione dell'incontro che si è svolto l'altro ieri in Regione.

Per questi lavoratori l'assessore al lavoro Virginia Mura propone due alternative contenute all'interno del recente piano straordinario per il lavoro: avviarli a percorsi individuali finalizzati a migliorare l'occupabilità o l'inserimento nei cantieri di lavoro nei comuni di appartenenza.

Soluzioni ritenute inutili dai sindacati (Jose Mattana della Cgil e Katy Contini della Cisl), che in un comunicato tra l'altro scrivono: "Abbiamo l'impressione che non esiste la percezione del dramma vissuto dalle famiglie che cercano di sopravvivere senza più nessuna fonte di sostentamento, nella disperazione per aver perso il lavoro. Esprimiamo la nostra insoddisfazione per l'esito dell'incontro e ribadiamo la necessità impellente, così come da noi proposto durante l'incontro, in attesa di individuare una soluzione dignitosa per quei lavoratori, di predisporre una erogazione una tantum, a valere sui fondi individuati e disponibili, che consentirebbe di recuperare un po' di serenità alle persone coinvolte".
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