All’indomani del vasto rogo che ha devastato circa 450 ettari, fino alle porte del paese, a Orotelli è il tempo della conta dei danni.

Dal suo ufficio in Comune, il sindaco Toni Bosu traccia un bilancio drammatico. Anche stamattina sono andate avanti senza sosta  le operazioni di bonifica: al lavoro   squadre a terra, canadair ed elicotteri. 

«Siamo reduci da ore terribili»,  dice, esausto, il primo cittadino, «il paesaggio annerito è un colpo al cuore. Ma a devastarci è anche la tristezza negli occhi dei  allevatori. C’è chi ha perso 250 pecore  e 100 agnelli: animali uccisi furia delle fiamme. Una strage».

La distruzione dopo l'incendio a Orotelli
La distruzione dopo l'incendio a Orotelli
La distruzione dopo l'incendio a Orotelli

Che, secondo il primo cittadino è stata contenuta solo grazie al pronto intervento della macchina regionale: «Se non si è verificato lo stesso epilogo di trent’anni fa, quando il nostro paese venne evacuato», sostiene Bosu, «è solamente grazie all’efficienza dei soccorsi, giunti in breve tempo nelle zone colpite».

Il suo ringraziamento va «agli uomini del Corpo forestale,  vigili del fuoco, con protezione civile e barracelli. Sono stati straordinari, hanno dato il massimo a rischio della loro incolumità e evitato conseguenze ben più gravi. Tutta la nostra comunità è riconoscente per ciò che hanno fatto e stanno facendo».

Atteso, per le prossime ore, un quadro più preciso della situazione. E verranno anche valutate  azioni di supporto agli allevatori danneggiati: «Ripartire sarà dura ma ci rialzeremo», assicura Bosu, «stiamo ragionando insieme ai nostri tecnici sulla dichiarazione dello stato di calamità naturale. In queste ore abbiamo intrapreso delle interlocuzioni con le istituzioni regionali e con il neo prefetto di Nuoro». 

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