Ancora minacce all’impresa che sta eseguendo i lavori alla diga di Cumbidanovu a Orgosolo.

Sul muraglione della chiesa di San Marco, realizzata forse lo scorso fine settimana con vernice nera, è apparsa la scritta “Via la mafia siciliana dalla diga”.

In paese resta dunque altissima la tensione dopo i recenti episodi di cronaca (gli spari contro le auto degli operai impegnati nel cantiere e il ferimento di un operaio forestale) per i quali il sindaco Pasquale Mereu aveva convocato un’assemblea pubblica.

«È un dispiacere per noi registrare questi episodi - dice Ambrogio Guiso, presidente del Consorzio di bonifica della Sardegna, centrale appaltatrice dell'opera -. La ditta che ha ripreso i lavori è di Vicenza quindi non c'entra niente la Sicilia, solo alcuni tecnici sono siciliani ma sono spesso figure professionali che non si trovano in loco. L'azienda ha già assunto 15 dipendenti tutti di Orgosolo e probabilmente entro gennaio ne assumerà altri 17. Così come le maestranze dell'indotto, il servizio catering o le pulizie, potranno essere governate da imprese di Orgosolo compatibilmente alle professionalità presenti».

Guiso sottolinea anche l’importanza dell’opera, che «entro tre anni risolverà il problema idrico di molti paesi della Barbagia e della Baronia. L’incompiuta storica dopo 35 anni di intoppi può davvero diventare realtà, facciamo sì che questo accada perché si traduce in benefici per tutti».

La consegna dei lavori alla ditta Icm di Vicenza è avvenuta ai primi di novembre. Per l'incompiuta sono stati stanziati 110 milioni di euro a cui si sommano altri 34 impiegati negli anni scorsi. La diga una volta realizzata avrà una capacità pari a 13,32 milioni di metri cubi e sarà destinata alla fornitura d'acqua per gli usi irrigui di circa 2.800 ettari di terreni agricoli, per gli usi industriali con una portata continua di cinquanta litri al secondo nei Comuni di Orgosolo, Oliena, Nuoro, Orune, Lula e Dorgali e una piccola parte per la produzione di energia elettrica. Ma l'invaso sarà d'aiuto anche al Cedrino, qualora ci fosse carenza di acqua, potenziando così la rete della bassa Baronia, che quest'anno ha sofferto più di altri la siccità. 

(Unioneonline)

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