Un patto, cementato anche con un omicidio, tra due sodalizi criminali nel Napoletano per assicurarsi il controllo del territorio. Tra i coinvolti nell'indagine anche un uomo, Pasquale Di Balsamo, poi morto in una sparatoria il 29 aprile scorso.

Ad Acerra e Napoli ma anche a Nuoro, dove uno degli arrestati si trova in carcere, i carabinieri hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 6 persone, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

I provvedimenti sono stati emessi a carico di altrettanti indagati gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di concorso in omicidio, detenzione illegale di armi e ricettazione, aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.

L'attività investigativa ha consentito, in sintesi, di documentare l'esistenza e l'operatività di due gruppi criminali, uno formatosi ad Afragola e coagulatosi intorno a Cosimo Nicolì, di 45 anni, attualmente in carcere a Nuoro, e l'altro guidato da Bruno Avventurato, di 47 anni, operante ad Acerra. I due sodalizi - secondo l'accusa - in accordo tra loro hanno ideato e organizzato l'omicidio di Pasquale Tortora, elemento di spicco dell'omonimo clan attivo ad Acerra e Casalnuovo di Napoli, avvenuto il 20 maggio 2020. Nell'occasione il gruppo Avventurato aveva fornito il necessario supporto logistico ai sicari, mentre Nicolì si era preoccupato di reperire i killer. Per questo assassinio, il Nucleo investigativo dei Carabinieri di Castello di Cisterna ha già arrestato gli esecutori materiali del delitto.

Duplice movente per l'omicidio: vendicare l'uccisione di Giuseppe Avventurato, fratello di Bruno e già capo dell'omonimo gruppo, di cui si riteneva responsabile Tortora, e suggellare un patto tra i due gruppi camorristici finalizzato ad assicurarsi il controllo congiunto dei traffici illeciti nel territorio di Acerra.

(Unioneonline/v.l.)

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