Sono proseguite anche oggi le ricerche nel Lago Omodeo del corpo di Manuel Careddu, il giovane 18enne di Macomer scomparso un mese fa e ucciso da 5 suoi coetanei, forse lo stesso giorno della scomparsa: l'11 settembre.

Questa mattina accanto ai Cacciatori di Sardegna è tornato al lavoro anche il nucleo dei sommozzatori dei carabinieri, dirottati giovedì a Capoterra per la tragica alluvione.

Le ricerche dei militari si sono concentrate su un ampio tratto di lago a ridosso fra i territori di Soddì e Tadasuni.

Un'area presidiata dai carabinieri con diversi posti di blocco.

Anche ai giornalisti è stato impossibile accedere alla zona delle ricerche.

Una zona off-limits che si affaccia sul versante nord dell'invaso.

I carabinieri hanno perlustrato a piedi le sponde del lago mentre i sommozzatori hanno effettuato delle ricerche più a sud.

Le stesse non sono state mai interrotte, nemmeno nella notte.

Gli investigatori del Ris hanno lavorato anche con le fotoelettriche che hanno illuminato a giorno ampi tratti di lago Omodeo.

Le ricerche sono complesse perché i 5 indagati non hanno mai fornito, nel corso degli interrogatori, elementi utili agli investigatori.

Le intercettazioni che provano la spietata uccisione di Manuel Careddu conducono ad una zona del lago, proprio quella di Soddì, ma tacciono sull'effettivo luogo della sua esecuzione.

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