Un colpo di grazia alla testa che gli ha sfigurato il viso, preceduto da una fucilata a un fianco. Sono gli elementi emersi oggi durante l’autopsia sul corpo di Francesco Cidu, l’allevatore di 66 anni di Gavoi ucciso 4 giorni fa nel suo ovile, nelle campagne del paese.

L’esame è stato svolto all’ospedale San Martino di Oristano dal medico legale Roberto Demontis. È stato confermato che la morte risalisse a molte ore prima del ritrovamento – avvenuto intorno alle 20 -, ossia alla mattinata quando Cidu stava aprendo il cancello del terreno per la sua giornata di lavoro.

Il killer - ma potrebbero avere agito in due - ha sparato al fianco dell'uomo nel momento in cui è sceso dall'auto. Poi una volta caduto a terra hanno infierito con un secondo colpo alla testa.

Insomma un agguato in piena regola come tanti nella storia dei delitti in Barbagia, così come avevano ricostruito i carabinieri del Nucleo Investigativo di Nuoro coordinati nelle indagini dal Pm Andrea Ghironi, poco dopo il ritrovamento del corpo.

L'omicidio ha sconvolto la comunità di Gavoi, che lo descrive come un uomo tranquillo.

Anche se l'allevatore aveva precedenti alle spalle: il 20 dicembre 2022 era stato assolto insieme al figlio Mauro dall'accusa di aver sgozzato degli agnelli e dato fuoco a un'azienda a Lodine, non distante dal suo ovile. Ma oltre che al passato della vittima gli inquirenti guardano ai cinque attentati che si sono verificati a Gavoi negli ultimi mesi e non escludono collegamenti con questo omicidio.

(Unioneonline/s.s.)

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