Due manifestazioni e migliaia di persone in piazza a Nuoro per il diritto alle cure e contro lo smantellamento della sanità pubblica. Un serpentone lungo un paio di chilometri ha marciato da piazza Sardegna fino a piazza Vittorio Emanuele, in quella che è la più grande manifestazione che la città ricordi negli ultimi 20 anni.

Un disperato grido di dolore per un diritto – quello alla salute – negato nel Nuorese e nella zona centrale della Sardegna: in prima fila Cgil, Cisl, Uil, amministratori locali, consiglieri regionali, scuole, associazioni dei malati.

L'appello era stato lanciato dalle associazione delle pazienti oncologiche "Vivere a Colori", da 25 giorni in presidio in una roulotte in piazza Vittorio Emanuele. "Ringrazio tutti per il caldo abbraccio che stiamo ricevendo in questi giorni da tutta la Sardegna, ma i nostri governanti non ci danno speranze sulla ripresa dei reparti al collasso dell'ospedale San Francesco e della medicina territoriale", afferma Marilena Pintore dell'associazione. "Qui se non ricorriamo al privato non possiamo più essere essere curati, in alternativa dobbiamo percorrere centinaia di chilometri. Ma noi non ci fermeremo finché tutti i medici che mancano, sono centinaia, non saranno di nuovo al proprio posto".

La piazza è stata riempita da una folla arrivata dal Nuorese, dall’Ogliastra, dal Goceano, dal Medio Campidano e persino dal Sulcis. "Siamo qui per rivendicare i diritti alla sanità di tutta la Sardegna, chiediamo un incontro con la Regione, le parti sociali, le comunità sarde per una riforma sanitaria di sistema, condivisa. La riforma era una bandiera della giunta Solinas ma in tre anni la sanità sarda è stata smantellata", le parole dei sindacati.

"Basta addossare le colpe alle precedenti amministrazioni da parte della Regione, le nostre proposte di legge per ripensare la sanità giacciono in Consiglio inascoltate”, hanno detto i consiglieri regionali Desirè Manca (M5S) e Daniele Cocco (Leu).

Dall’altra parte della città, partiti da Pratosardo, hanno sfilato i comitati popolari fino al San Francesco di Nuoro. Una manifestazione, quest’ultima, priva di connotazione politica: "Non abbiamo voluto colori politici - ha detto Pina Cui del comitato Sos Barbagia Mandrolisai -. Sono mesi che manifestiamo e rivendichiamo i nostri diritti che nella nostra zona sono inesistenti. Prima dopo due ore di strade accidentate trovavamo l'ospedale di Nuoro a curarci, ora ci dirottano verso altri ospedali perché questo è al collasso. Non ci fermeremo qui fino a che le riposte non arriveranno". 

(Unioneonline/L)

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