Il rione dei pastori di Sattiana memoria non avrà il suo pastore di anime, almeno in esclusiva.

E, alle necessità delle pecorelle dello storico quartiere del capoluogo dovrà provvedere il parroco della Cattedrale.

Secondo le disposizione - al momento mal digerite dai fedeli - la parrocchia del Rosario, fulcro di una miriade di attività del rione, anche dal sapore laico - verrà amministrata a scavalco.

Di fatto accorpata a Santa Maria della Neve.

Il sacerdote che ha guidato per sette anni la parrocchia, Don Totoni Cossu, è stato destinato a Bitti e nella rosa dei nomi di sostituti e nuovi incarichi nella casella di Santu Predu non compare nessun nome.

In una garbata lettera del Consiglio pastorale di Nostra Signora del Rosario indirizzata al vescovo Mosè Marcia la questione "che ha provocato grande sconcerto e disorientamento alla comunità parrocchiale" è sollevata con forza.

"Non riteniamo opportuno raccogliere firme né fare sommosse di piazza ma dialogare con Lei in modo sereno e responsabile. In questi anni nel Progetto pastorale diocesano abbiamo condiviso l'impegno a camminare con stile sinodale, per la promozione dei Consigli pastorali parrocchiali e la formazione e valorizzazione dei laici. In questo provvedimento si vede poco o nulla di tutto questo. Certamente noi come Consiglio pastorale, in un fatto importantissimo per la nostra parrocchia, non siamo mai stati interpellati".

Un altro passaggio merita di essere sottolineato: "Appare un po' 'curioso' che l'unico sacerdote a essere allontanato dalla Vicaria Urbana sia don Totoni. La parrocchia del Rosario ha da sempre cercato, talvolta con difficoltà ma anche con buoni frutti, di stabilire una relazione tra il Vangelo e la vita della gente del territorio. Santu Predu non è mai stato facile e ci son voluti anni e, grazie al Signore, illuminati pastori per realizzare una concreta sinergia tra abitanti del quartiere e comunità cristiana. La parrocchia oggi è il fulcro del quartiere, punto di riferimento a cui tutti si avvicinano. Purtroppo crediamo che un provvedimento come questo, inaspettato e percepito come imposto dall'alto, provochi reazioni negative e mandi in frantumi tutte le azioni pastorali valide e praticate. Sinceramente non troviamo nessuna giustificazione valida sulla scelta e riteniamo sia più consono rivedere il tutto".

Il vescovo fino a ieri sera non ha potuto rispondere perché impegnato nell'ordinazione sacerdotale a Orgosolo proprio di un nipote di don Totoni.
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