Nuoro come Istanbul: ai nuoresi piace il Grand Bazaar Cafè

Dalla breve distanza di attrae subito la musica.

Ritmi orientali suadenti e pigri, dopo qualche passo in avanti ti rapiscono invece gli aromi: il caffè, ma anche le spezie e i profumi di Istanbul.

Chi ci è entrato per caso si fatto poi subito rapire dal primo locale turco in città.

Non solo nelle suggestioni ma anche per la provenienza del proprietario del Grand bazaar cafè, Emrah Kadioglu.

A Nuoro dice c’è finito per amore e per questo sentimento nobile che sposta le montagne ha deciso di lasciare il Bosforo per la Barbagia. “E’ vero a Istanbul ho conosciuto mia moglie che è di Nuoro. Io sono musulmano e lei cristiana.

Entrambi siamo biologi marini. La religione non divide e come accade per la cultura si cresce solo con il confronto e gli scambi”, dice Emrah.

“Quando abbiamo deciso di vivere qua io ho iniziato a coltivare il sogno di aprire un locale dove la cultura gastronomica, culturale e musicale dell’Oriente fosse l’identità e anche la principale attrazione.

Adesso ci siamo riusciti e la gente sembra gradire quello che proponiamo”.

A Nuoro il biologo marino turco non si è mai sentito come uno straniero spaesato, anzi in questi anni sono nati dei forti legami che ne giustificano ancora di più la voglia di rimanere e di costruire qua qualcosa di importante.

“Lo devo dire la gente mi ha trattato benissimo fin dall’inizio e io mi sento di ripagare tutto questo affetto. Il locale (in via Satta a due passi dal Man) nasce anche per questo.

Far conoscere la cultura orientale e promuovere manifestazioni a trecentosessanta gradi manifestazioni ed eventi che almeno con la fantasia conducano in quelle latitudini.

I nuoresi che non disdegnano le novità hanno iniziato già a frequentare il Bazaar cafè.

Le offerte e le novità non mancano: dal cibo esotico, ad un vastissimo assortimento di tè e caffè, senza dimenticare piatti dolci e salati.

E poi la musica con tanto di ballerine e la loro danza del ventre da far girare la testa.