Medici volontari per l’emergenza, ma la burocrazia dice no
In tre, dopo la morte della dottoressa Maddalena Carta, avevano scelto di mettersi a disposizione per i residenti di Dorgali e Cala Gonone, ma secondo la normativa come volontari non avrebbero potuto fare ricettePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il dolore per la perdita di Maddalena Carta, la dottoressa morta in servizio a 38 anni, resta sullo sfondo. A poche settimane dalla sua tragedia che ha commosso l'Italia, Dorgali e Cala Gonone avranno nuovi medici mandati dalla Asl di Nuoro.
Una soluzione tampone per supplire ai vuoti nell'assistenza di base che ora verrà garantita con i turni Ascot. Diversi medici potranno assicurare l'assistenza a una comunità di 8500 residenti (al netto delle tantissime presenze turistiche) seguita negli ultimi dieci giorni da un solo medico, Mario Fronteddu, unico rimasto sul campo assieme alla pediatra Gavina Soletta e a un giovane nell'ambulatorio Ascot perché gli altri due colleghi sono fermi per malattia.
In questa situazione di emergenza non è bastata la generosità di tre medici di base ogliastrini, pronti a dare una mano nel fine settimana come volontari. Avrebbero lavorato per i residenti di Dorgali e Cala Gonone il venerdì pomeriggio e il sabato, nelle giornate in cui erano liberi dalle incombenze di servizio nei rispettivi ambulatori. «Li voglio ringraziare pubblicamente perché si sono messi a disposizione della comunità. Un gesto che mi ha veramente commosso», dice la sindaca Angela Testone che amara, però, aggiunge: «Sarebbe stato di grandissimo aiuto, ma problemi formali legati alla struttura burocratico-amministrativa non l'hanno reso possibile. Chi lavora a titolo volontario non avrebbe potuto fare ricette». Così il buon cuore di quei tre medici è rimasto nelle loro intenzioni pur encomiabili, ma senza riscontri pratici perché la complessità burocratica non contempla il lavoro volontario, neppure in contesti complicati come quello seguito alla dolorosa perdita di Maddalena Carta.
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