Non è un agriturismo ma produce molto di quello che si potrebbe trovare nelle tavole di un'azienda di quel tipo: formaggi, carni, ma anche miele, olio.

È la colonia penitenziaria di Mamone, un'enclave del Ministero della Giustizia tra i territori di Bitti e Onanì.

Qui venerdì scorso si è varata la prima delle 15 giornate gastronomiche che hanno portato un gruppo di turisti, italiani e stranieri, a conoscere la struttura penitenziaria al mattino e, dopo il pranzo, alla visita pomeridiana nel borgo di Onanì.

L'INIZIATIVA - Il progetto, unico nel suo genere, accoglie le sollecitazioni del capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Santi Consolo che, nel corso della sua visita alle tre colonie sarde dello scorso mese di ottobre, aveva auspicato che le Direzioni rendessero fruibili ai turisti l'immenso patrimonio paesaggistico, storico e culturale della Casa di Reclusione fondata alla fine del 1800.

A questo auspicio ha fatto seguito la pubblicazione di un bando pubblico da parte del provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria della Sardegna, che è stato aggiudicato dalla società Studio vacanze gestioni.

La giornata è iniziata con l'arrivo dei visitatori accolti dalla direttrice della struttura penitenziaria, Simona Mellozzi, e poi accompagnati a toccare con mano la realtà produttiva di Mamone.

LA DIRETTRICE - "Sono molto felice e orgogliosa di questo percorso", ha detto Simona Mellozzi.

"La vostra presenza significa l'avvio dell'accoglienza rurale attraverso questi eventi enogastronomici che rientrano nei progetti di eccellenza per questa struttura, per noi ha un grande significato. Ci permette di offrire lavoro a detenuti e dar loro un'opportunità di cambiamento, di miglioramento, di riacquisizione dei valori violati".

L'aperitivo è stato consumato nel distaccamento della polizia penitenziaria a cavallo, che ha assistito i visitatori, poi il gruppo si è trasferito nella diramazione di Nortiddi, dove ha visitato l'antica cantina della Colonia.

Qui ha potuto interagire con gli animali e gustare il pranzo preparato dal concessionario, a base di arrosti di carne, formaggi e verdure prodotte nell'azienda agricola che occupa circa cento detenuti in diverse attività.

I TURISTI - "Questa giornata è stata molto piacevole. Dirigente e personale molto gentili. Il pasto eccellente. Noi siamo stati molto ben accolti. Lo consiglieremo di sicuro", dicono una coppia di francesi Francoise e Cristine Degas.

Il concessionario, oltre all'obbligo di utilizzare i prodotti della colonia, ha anche assunto due detenuti per le attività di servizio della giornata, favorendo così la concretizzazione di reali percorsi di reinserimento sociale.
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