Una ricetta vera e propria non è stata suggerita, ma intanto il problema è stato affrontato da diversi punti di vista, con esperti e studiosi che hanno esposto i loro temi con estrema semplicità e con analisi perfette. È quanto scaturito dal convegno che si è svolto ieri sera al salone "Castagna, organizzato dall'associazione Nino Carrus e dalla Rete delle Associazioni.

Dall'incontro sono arrivati importanti suggerimenti e informazioni, sotto certi punti di vista preoccupanti. Un incontro, coordinato dal giornalista Giuseppe Deiana, fondatore dell'associazione organizzatrice.

Un convegno che ha richiamato tanta gente e da dove è partita una grande sfida, per cercare di dare un futuro in particolare alle zone interne dell'isola. È stato un momento di riflessione importante, dove la conclusioni sono state unanimi tra i relatori, che insieme hanno deciso di continuare a lavorare affinchè lo spopolamento venga quantomeno arginato.

Quasi una parola d'ordine: «Una comunità unita che pensa insieme per risolvere un problema che appare di difficile soluzione». Si è partiti dalle scuole che sono state chiuse a Bortigali.

«Un segnale che lo Stato in questo territorio arretra e dove si registra una fuga silenziosa di giovani», ha esordito la presidente dell'associazione, Rosanna Carboni, che aggiunge: «Occorre una battaglia unitaria, per ribaltare questa situazione».

All'incontro sono intervenuti Giammario Senes, presidente della rete delle associazioni ("Servono interventi strutturali e imprenditori coraggiosi che sappiano investire"), Romina Deriu, sociologa, dell'Università di Sassari, ("Le cause delle spopolamento si intrecciano e l'invidia resta un grande ostacolo per uscirne da questa situazione. Serve quindi un grande lavoro di coesione sociale").

Emiliano Deiana, ex presidente dell'Anci: «C'è una comunità sfilacciata e comunque il problema è globale e a livello globale deve essere affrontato».

Michele Cossa, ex presidente della commissione speciale sull'insularità: «Non basta dare i soldi per ogni nuovo nato, se poi non si creano le condizioni per lavoro».

Pier Paolo Milia, presidente associazione industriali di Nuoro: «Certo, l'invidia costituisce un freno. Basta però con le politiche delle parole e degli annunci. Servono interventi concreti e programmi che diano finalmente una soluzione ai problemi».

Riccardo Uda, sindaco di Macomer: «La nostra cittadina negli ultimi 10 anni ha perso 2 mila abitanti, ma rimane comunque al centro della Sardegna. Questo non ce lo tocca nessuno. Lottiamo contro lo spopolamento, senza concentrarci soltanto sul problema della denatalità, che non riguarda soltanto la Sardegna».

L'esito dell'incontro sarà proposto alla Regione, per avere un quadro completo, bene esposto in questo convegno. 

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