«Le parole fanno più male delle botte».

Tutti in aula quindi, per fare lezione di bullismo e cyberbullismo. Sessanta alunni della terza media dell'istituto "G.Caria", assieme al dirigente scolastico e docenti, hanno incontrato, in una assemblea, i dirigenti del commissariato di polizia di Macomer. Un incontro dove è stata affrontata la delicata tematica del fenomeno bullismo.

La Polizia di Stato si schiera al fianco della scuola con un grande obiettivo: fare in modo che il fenomeno del cyberbullismo e tutte le forme di prevaricazione connesse ad uso distorto delle tecnologie non facciano più vittime.

Prevenire quindi episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un'opera di responsabilizzazione di merito all'uso consapevole delle parole, dei gesti, delle immagini nei social. All'incontro ha partecipato il dirigente del commissariato, Federico Farris, col personale addetto, il preside Sergio Masia e con gli alunni anche gli insegnanti. 

«Abbiamo ritenuto importante proporre ai ragazzi questa attività - dice il dirigente scolastico, Sergio Masia- Siamo consapevoli che serva capire bene il fenomeno che troppo spesso viene sottovalutato soprattutto dai ragazzi, i quali considerano certe azioni semplici scherzi e che invece spesso si configurano in veri abusi con conseguenze rilevanti dal punto di vista sociale ed umano, ma anche penale».

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