Gli operai chiamano, dalla Regione ancora silenzio assordante. La situazione nella piattaforma dei rifiuti di Tossilo è drammatica. Nonostante le promesse formulate davanti al Prefetto di Nuoro da parte degli esponenti della Regione, la situazione a Macomer appare sempre più confusa e senza prospettive.

Non parte il nuovo termovalorizzatore, non parte l'impianto di compostaggio (la selezione dei rifiuti), gli operai senza stipendio, senza tredicesime e senza prospettive. I sindacati proclamano lo stato di agitazione e dal 16 gennaio ogni attività sarà fermata. La situazione non riguarda soltanto i 35 operai della Tossilo Spa, ma anche una trentina di imprese dell'indotto, che da mesi non ricevono un soldo.

Eppure tutto è pronto per partire. Quello che preoccupa di più i lavoratori (ma a questo punto anche i comuni dell'intera provincia che non sanno più dove conferire i rifiuti), è il silenzio assordante della Regione, nonostante il commissario liquidatore del Consorzio Industriale abbia fatto ogni tentativo possibile per smuovere una situazione ormai compromessa. Si sa soltanto che entro il mese il problema sarà affrontato in un incontro tra lo stesso commissario, assieme agli assessori all'industria e all'ambiente.

La Tossilo Spa per poter operare ha necessità di risorse economiche che doveva erogare la Regione, anche per pagare gli stipendi, tredicesime. Gli operai in un comunicato scrivono: «Sembrerebbe che i fondi destinati al Consorzio Industriale, che oltre pagare gli stipendi, dovevano garantire la continuità della Tossilo Spa, siano stati inspiegabilmente dirottati verso altri enti della Provincia di Nuoro». La situazione è angosciante. Tanto che il presidente della Tossilo Spa ha convocato i sindacati ad un incontro che si terrà soltanto il prossimo 23 gennaio.

LA MOBILITAZIONE – "Regione assente, stipendi assenti, personale assente". Lo striscione campeggia all'ingresso dell'impianto di trattamento dei rifiuti di Tossilo, dove i cancelli sono rigorosamente sbarrati. «Pensavamo di aver superato la fase critica - dice Mirko Santoru, portavoce degli operai - ma a quanto pare la situazione appare ulteriormente peggiorata in questi ultimi tempi. Stringiamo ancora la cinghia, ma non ne possiamo più. Siamo rimasti senza certezze». Giovannino Murgia, addetto al peso, aggiunge: «La situazione peggiora di giorno in giorno. Adesso è drammatica, soprattutto per le nostre famiglie». Senza stipendio, senza la tredicesima e anche i contributi assicurativi non sono stati pagati.

Non c'è sentore sull'avvio del nuovo termovalorizzatore e non parte neanche l'impianto di compostaggio (selezione dei rifiuti), che avrebbe portato un po’ di quattrini per poter procedere. Nulla. Tutto tace. Dalla Regione, nonostante la drammaticità, non arriva nessun segnale. «A che serve l'intervento degli assessori? Tanto qui vengono a promettere e poi non succede niente - dice un altro operaio - è successo tante volte in questi ultimi mesi. Anche la politica locale sembra si sia defilata». Un silenzio assordante, che è rotto dai proclami sindacali e degli stessi lavoratori, che annunciano le fermata di tutte le attività a partire dal prossimo 16 gennaio. Si parla di un vertice a Cagliari, con l'assessore all'Industria e quello dell'Ambiente, assieme al commissario del Consorzio Industriale, da tenersi a fine mese. Anche su questo non ci sono certezze. La situazione a Tossilo è sempre più confusa e senza prospettive. «Le casse della Tossilo Spa sono vuote - dice il presidente, Antonio Delitala - gli operai aspettano e ci dicono che si fermeranno, qualora a fine mese si dovesse procedere con il collaudo dei nuovi impianti. Del termovalorizzatore, che non parte. La situazione non riguarda soltanto i 35 lavoratori della Tossilo Spa, ma nel dramma ci sono anche una trentina di imprese dell'indotto, che da mesi non ricevono un soldo. Qualcuno dovrà dare delle risposte». Per il 23 gennaio, Delitala ha convocato i sindacati, per affrontare insieme il problema e cercare soluzioni. Quello che preoccupa è però il silenzio della Regione, la quale, secondo il documento scritto dagli operai, avrebbe dirottato ad altri enti della Provincia i fondi destinati al consorzio industriale, che oltre che pagare gli stipendi, dovevano garantire la continuità della Tossilo Spa. La situazione ora è angosciante.   

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