L'erede dei proprietari dei terreni espropriati tra gli anni 70 e 80 chiede ancora indennizzi al Comune, ma i giudici respingono la richiesta, grazie all'opposizione dell'amministrazione comunale.

In maniera del tutto inaspettata, lo scorso gennaio, il Comune si è visto notificare un atto di precetto, con il quale una donna residente a Milano, erede dei proprietari dei terreni, difesa da uno studio legale del capoluogo lombardo, intimava il pagamento della somma di circa 65mila euro, ancora dovuta quale credito residuo a seguito di due sentenze del tribunale di Oristano e della Corte di Appello di Cagliari.

Con la prima sentenza il Comune era stato condannato a pagare ai legittimi proprietari l'indennità per gli espropri di diversi lotti di terreno, in particolare nella zona di Scalarba, Sertinu e anche di fronte al vecchio cimitero, eseguiti tra gli anni settanta e ottanta. Il Comune con le deliberazioni del consiglio comunale del 2009 e del 2013 aveva riconosciuto la legittimità dei debiti, secondo la procedura del fuori bilancio, mentre col successivo atto di liquidazione del settore tecnico, era stato autorizzato il pagamento integrale degli espropri, al quale avevano fatto seguito i relativi bonifici in favore di tutti i proprietari espropriati, tra cui anche anche la precettante, chiudendo così definitivamente l'annosa questione anche dal punto di vista contabile.

Nessuno degli indennizzati ha avanzato ulteriori pretese economiche, tranne l'erede dei proprietari, che vive a Milano. Il comune tramite l'avvocato macomerese Danilo Vorticoso, non solo ha opposto il precetto di pagamento al tribunale, nella considerazione dell'avvenuto pagamento integrale, ma ha chiesto ed ottenuto in via cautelare la sospensione dell’efficacia esecutiva delle sentenze di primo e secondo grado.

Un risultato importante, seppure parziale, in quanto l'ente non corre più il rischio di essere sottoposto a pignoramento, con le inevitabili conseguenze negative sul bilancio. «Se è vero che i privati hanno il sacrosanto diritto di vedere riconosciute le loro aspettative - dice l'assessore al bilancio, Gianfranco Congiu - il Comune ha il dovere di verificarne la fondatezza e, quando occorre, anche di reagire duramente. A volte ritornano». 

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