Circa tremila persone, stamattina all'alba, hanno accompagnato in processione il simulacro di Sant'Antonio di Padova, partita alle 6 del mattino dalla chiesa di San Pantaleo, nel tradizionale percorso Intro 'e Montes, circa 12 chilometri a piedi, fino a raggiungere il santuario sulla montagna dove ad attenderla c'erano il parroco padre Andrea Rossi e il sindaco Riccardo Uda.

È la sagra della montagna, per Sant'Antoni 'e su monte (Sant'antonio di Padova), la cui organizzazione è affidata al folto gruppo di coetanei (fedales) nati nel 1971, che ne curano tutti i particolari.

La processione stamattina ha percorso gli antichi tratturi che conducono in cima alla montagna, coperta di un bosco secolare, e apre la fase finale della festa, che avrà il culmine domani, con la messa solenne, celebrata dal vescovo monsignor Mauro Maria Morfino, dal parroco padre Andrea Rossi e tutti i sacerdoti del circondario.

La Messa sarà accompagnata dai canti della tradizione, eseguiti dal coro Melchiorre Murenu, che proporrà i cosiddetti Gosos per Sant'Antoni 'e su Monte, iscritti dal poeta Melchiorre Murenu, l'Omero del Marghine. Per la circostanza il parco circostante, sarà invaso da migliaia di persone, tra cui anche gli ospiti della casa Villa Chiara di Olbia, quindi dell'Oftal Sardegna e i suoi volontari. È la festa più attesa dell'anno, che richiama sulla montagna migliaia di fedeli, che giungono da tutte le parti dell'isola.

Il simulacro del santo farà ritorno in città mercoledì mattina, con la più assoluta solennità.   

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