Nella notte tra giovedì e venerdì la deposizione fiume, quella in cui Antonello Piras, 20 anni di Lula, davanti al pm Ireno Satta e ai carabinieri di Bitti aveva confessato il delitto dello zio Nico. Omicidio avvenuto quattro giorni prima a Lula, alla fine dei festeggiamenti di Cortes Apertas.

Ieri mattina l’udienza di convalida dell’arresto davanti al gip Giovanni Angelicchio è durata solo una manciata di minuti. Il reo confesso, al fianco dei suoi avvocati Francesco Mossa e Giovanni Angelo Colli, ha confermato la versione fornita agli inquirenti subito dopo la sua costituzione, avvalendosi della facoltà di non rispondere.

Il giovane, accompagnato dalla madre, si era presentato ai carabinieri raccontando di essere stato oggetto da parte di Nico Piras di continue minacce, anche durante la giornata di Cortes di domenica scorsa.

Il nipote della vittima, Antonello Piras, si era costituito dopo essersi reso irreperibile per quattro giorni. Si tratta del figlio di Angelo Maria Piras, ucciso nel gennaio 2015, per il quale è in corso il processo a Cagliari nei confronti dello stesso Nico Piras e di sua ex moglie Alice Flore. Il giovane ha confessato l'omicidio, dicendo di essere stato provocato dallo zio.

«Stavo bevendo al chiosco - ha raccontato ai carabinieri - Nico Piras mi ha provocato e dileggiato. Mi sono allontanato e sono andato in un altro chiosco, ma lui mi ha seguito mostrandomi una pistola e dicendomi che mi avrebbe fatto fare la fine di mio padre. Lì ho perso la testa, ho tirato fuori il fucile che avevo addosso e ho fatto fuoco». Le armi non sono state trovate.

F. Le.

© Riproduzione riservata