Ogni giorno. Anche la domenica. E quando non può, Bustianu Cumpustu lascia un messaggio. «Oje non si acudit – recita l'ultimo che si legge -. Pedo iscusa». «Oggi non ci sono. Chiedo scusa». Tutto su Facebook, tutto sulla pagina di Bitzitv, la televisione social che il leader indipendentista, ideologo e fondatore di Sardinia Natzione, ha creato nel 2017. Per raccontare la sua Bitti «e il circondario», dice. Per «fare comunità», anche sulle orme del padre Pietro, Pretu in paese, classe 1923, che faceva il commerciante e l'orologiaio: «Davanti al negozio leggeva il quotidiano ad anziani e giovani», racconta Cumpostu.

Bitzitv parla una sola lingua. «Sa limba sarda comuna», spiega ancora l'ingegnere prestato alla politica . Una missione, questa di informare, scandita in almeno tre rubriche. Si comincia la mattina, tra le 9,30 e le 10, con Ite Novas. Le notizie. «Sì, devo dire che mi aspettano», continua Cumpostu.

Il format di Bitzitv piace. Oltre 11mila follower alla pagina Facebook e tanti spunti per dare il buongiorno. La formula è quella della diretta. Internet fa il resto, con accessi anche da Australia, Argentina e Giappone. I sardi nel mondo. «Parlo spesso di temi che se proposti sul piano politico, non passerebbero. Calati invece nel quotidiano, sono più facili da veicolare». E poi, immancabile, la rassegna stampa, con la lettura dei giornali sardi che chiudono la finestra delle notizie.

Qui c'è un pezzo di storia della famiglia Cumpustu. A Bitti, quando papà Pretu sollevava la serranda della rivendita, aveva già il suo pubblico, che non si perdeva la lettura del giornale. «Era un appuntamento al quale partecipavano quasi solo uomini, soprattutto dai 40 ai 60 anni e più. Persone che magari non erano andate a scuola. Mio padre sì: aveva imparato a leggere e a scrivere prima di fare il pastore», lavoro successivamente abbandonato per dedicarsi al commercio.

Cumpostu tante volte ha assistito, da bambino e ragazzino, a quella scena. «Le ricordo benissimo le mattine con i signori del paese che si sistemavano davanti alla bottega, non appena sentivano il rumore della serranda». I Cumpostu avevano il classico “negozio coloniale”, dove l'intera famiglia dava una mano. «C'era di tutto: dai chiodi alla pasta passando per lo zucchero». La rivendita era in via Arborea, sotto la chiesa. Chi voleva ascoltare la lettura delle notizie, «si sistemava in sa bicocca, in quei gradini tra il piano strada e gli ingressi di case o botteghe. A volte ascoltavano anche i giovani che quel giorno, magari, non erano andati a scuola». Per il vicinato era un appuntamento fisso, in quello stesso tratto di strada «dove le donne, quando si concedevano un po' di riposo, giocavano a tombola».

Se Ite Novas ha una postazione-studio, la rubrica Ite Capitat porta Cumpostu in giro per i paesi. La telecamera si accende sugli eventi. «Normalmente si tratta di dirette senza commenti. La funzione di questo spazio è permettere alla gente di guardare coi propri occhi. Al massimo inserisco una breve descrizione dell'iniziativa, ma niente di più. Ciascuno deve poter osservare senza filtri».

Cumpostu ha costruito la sua Bitzitv pensando anche al “villaggio elettronico” di Michelangelo Pira, lo scrittore, antropologo e intellettuale sardo che aveva immaginato un'Isola connessa da una rete. Pira, che pubblicò nel 1970, non poteva certo immaginare l'avvento di Internet. Ma Bitzitv, nel suo piccolo, ha proprio la funzione di tenere insieme la Barbagia di Bitti. Anche a migliaia di chilometri di distanza.

Chi segue Bitzitv ha la possibilità di partecipare. In una sorta di informazione collettiva e condivisa che nella Barbagia di Bitti ha il suo seguito. Un territorio antico, questo, come nelle tracce lasciate al popolo nuragico nel villaggio Romanzesu. Ecco quindi "sos tocamentos”. Gli avvisi. Di nascita, di morte e di laurea. «Mi mandano foto con una breve sintesi e io pubblico». Ne arrivano sempre un qualche centinaio. E tantissimi like.

La Barbagia di Bitti è sempre lì, al centro dell'informazione e delle rubriche. E quando a Cumpostu si chiede chi glielo faccia fare a esserci ogni giorno, lui risponde: «Bitzitv è un modo per coltivare la sardità. Bitzitv è comunità, ha una funzione anche sociale. Non ci si può dedicare alle cose solo per guadagnarci».

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