Nel giugno dello scorso anno, una piccola delegazione aveva partecipato a una delle tappe del Cammino, quella da Nuoro alla Chiesa di Nostra Signora di Gonare, fra Sarule e Orani.  Ora invece, dopo aver lavorato a lungo nella falegnameria dell’istituto, i detenuti di Badu e Carros, hanno deciso di donare oltre venti frecce  di direzione all’associazione “Il Cammino di Bonaria”.  

La consegna arriverà  giovedì 8 maggio a margine di un appuntamento della rassegna “Il Maggio dei libri”, durante il quale i detenuti dialogheranno con Antonello Menne, autore del libro: “Il ritorno. A piedi da Milano a Bonaria”.   

In questo libro l’autore racconta l’esperienza dell’agosto 2020, quando, in compagnia dei suoi figli prima e poi di altri pellegrini, partì da Milano per raggiungere il Santuario di Bonaria a Cagliari. Da quel “viaggio di ritorno”,  è nato il Cammino di Bonaria che il prossimo 14 giugno verrà presentato a Cagliari, presso la Basilica della Patrona dell’Isola.  Le frecce donate dai detenuti, indicheranno la strada ai pellegrini della tappa Monte Ortobene - Orani/Sarule - Nostra Signora di Gonare. “È la prima volta in Italia che un carcere si mette concretamente al servizio di un cammino ed è per noi motivo di orgoglio e di gioia sapere di camminare sotto la protezione della Madonna di Bonaria ma con l’orientamento offerto dai detenuti di Badu ‘e Carros a cui va il nostro grazie più sincero”, sottolinea  Antonello Menne, presidente dell’Associazione.

Mentre si avvicina il 14 giugno, data di presentazione ufficiale del Cammino a Cagliari, Il 9 maggio a Onanì, alle 11.30, ci sarà la cerimonia di posa delle pietre “Siste Viator”, con gli interventi di don Totoni Cosseddu, della sindaca Clara Michelangeli, dell’assessora Liana Curreli, dell’artista Diego Asproni e di Diego Carru dell’associazione Il Cammino di Bonaria.

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