"Un inganno tira l'altro", titola un documento il comitato Non Bruciamoci il Futuro, riferendosi alle posizioni assunte dalla nuova giunta comunale sull'inceneritore dei rifiuti, che attraverso il neo assessore all'ambiente Andrea Rubattu ha annunciato il progressivo abbandono dello smaltimento per incenerimento e puntare sul potenziamento della raccolta differenziata, che ha raggiunto ormai l'ottanta per cento.

"Ancora una volta si gioca sull'ambiguità delle parole - si legge - comunque si evolva la situazione della raccolta differenziata, il nuovo inceneritore rimarrà fino al 2030, come previsto dal nuovo Piano regionale dei rifiuti, condizionando pesantemente tutte le scelte delle amministrazioni locali in tema di sviluppo nel settore ambientale e non solo. Anche qualora Macomer raggiungesse le percentuali di differenziazione più alte possibili, l'impianto continuerebbe a incenerire rifiuti indifferenziati per un quantitativo pari a 60 mila tonnellate annue, quindi il doppio di quanto si inceneriva precedentemente, provenienti dal bacino centro-settentrionale della Sardegna".

Le parole dell'assessore Rubattu per il comitato non Bruciamoci il Futuro, più che tranquillizzare, preoccupano. E lui, a stretto giro di posta risponde: "L'intento dell'amministrazione comunale è quello di tutelare e salvaguardare la salute dei cittadini, che non è appannaggio di Non Bruciamoci il Futuro, ma è un dovere civico, politico e di legge di chi amministra la città".

Francesco Oggianu
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