Ha incassato una marea di tirate d'orecchie per quel servizio su Orune nel Tg1 di sabato sera, giornata della grande festa che col passaggio del Giro d'Italia ha inebriato anche la Barbagia.

Il giornalista Alessio Zucchini, contestato in modo ufficiale dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e additato da una miriade di voci per aver rievocato l'omicidio dello studente Gianluca Monni, dice la sua rispondendo a un unico post, quello di Daniele Maoddi su Instagram.

LE CRITICHE - Maoddi, un lavoro nella sede nuorese di Confindustria, presidente regionale dell'associazione "Nuova prospettiva popolare", rilancia le accuse: "Forse per leggerezza o superficialità ma dal suo servizio sono arrivati solo proiettili e nessun fiore. Spesso le pallottole dei facili stereotipi e dei titoli ad effetto arrecano dolori e dispiaceri soprattutto a coloro che le hanno vissute sulla propria pelle e le "sentono" come una ferita nel proprio intimo. La Sardegna (e Orune) ha donato al Giro d'Italia le sue ricchezze più grandi: se stessa, con l'immensa bellezza dei paesaggi, la sua gente ed il calore che la contraddistingue, il grande senso di amicizia. Lei ha contraccambiato con questo servizio - lo ammetta - un po' infelice e mal riuscito. Chieda scusa ad Orune e ai sardi, se lo vorrà, e lo faccia con umiltà e senza tentennamenti: apprezzerà la capacità dei sardi di saper perdonare e di rispondere ad un foro con un fiore".

LA RISPOSTA - Su Facebook il giornalista del Tg1 premette: "Ho ricevuto tanti messaggi, la maggior parte molto aggressivi. Non ho risposto a nessuno. Non è mio costume perché sto a sentire chi ha qualcosa da dire, anche una critica. Lo faccio a lei perché ho apprezzato il tono educato e la pacatezza nell'esprimere la sua opinione".

E spiega: "Durante il passaggio del Giro in Sardegna ho fatto tre servizi. Ho raccontato la caparbietà e la grinta di una signora di 87 anni, un tempo campionessa di rally, e la bellezza della sua Alghero. La grande generosità dei giovani pastori che non lasciano la loro terra nonostante le difficoltà ma anzi aiutano i loro amici umbri colpiti dal terremoto (anche io sono umbro). Ho parlato dei loro problemi con il latte che viene pagato sempre meno. La Sardegna è una terra meravigliosa e i sardi gente di cuore ma non c'è solo questo. E non mi riferisco a qualche cartello bucherellato dai proiettili, parlo di un ragazzo di 18 anni ucciso a fucilate alla fermata dell'autobus. Questo non si può dimenticare. Non si può parlare solo del bel mare, dell'ottima cucina o del sole. Io sto raccontando l'Italia del Giro e non la corsa ciclistica e l'Italia, purtroppo, è anche questo".

Marilena Orunesu

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