Fratelli Pintor, morti sulla 129 il giorno di Natale: il giudice si riserva sulla costituzione di parte civile
Giovanni Pintor, che ha perso i fratelli ed era su quell’auto, con l’associazione Adesso Basta chiede la messa a norma delle barriereVideo di Fabio Ledda
Questa mattina, il giudice del Tribunale di Nuoro, Francesca Lecis, ha deciso di riservarsi sulla richiesta di costituzione nel processo da parte dell’associazione Adesso Basta e dell’Anci Sardegna, nell’ambito del procedimento avviato da Alessandro Satta contro Anas.
Il caso riguarda il tragico incidente stradale avvenuto nel Natale del 2017, quando l’auto guidata dal giovane su cui viaggiavano i cugini di Satta, Matteo e Francesco Pintor, è uscita di strada lungo la Trasversale Sarda (la statale 129 Nuoro-Macomer), finendo per essere trafitta dal guard rail. Un drammatico incidente che ha causato la morte dei due fratelli. Il processo ha come obiettivo non solo il riconoscimento delle responsabilità in merito a quanto accaduto, ma anche un intervento più ampio sulle infrastrutture stradali, con l’intento di migliorare la sicurezza e prevenire futuri incidenti dovuti a pericoli evitabili.
In particolare, Giovanni Pintor, che nel Natale del 2017 ha perso fratelli ed era su quell’auto, con l’associazione Adesso Basta chiede la messa a norma delle barriere che sarebbero dovute essere adeguate agli standard di sicurezza nell’ordinamento e delle direttive europee già dal 2004 e mira a fare giustizia per le vittime e ottenere risposte concrete riguardo alle cause dell’incidente. Il giudice ha inoltre dichiarato che sarà nominato un consulente tecnico d’ufficio (CTU) per approfondire gli aspetti tecnici legati all’incidente, inclusa la valutazione delle condizioni stradali e del guard rail, elementi che potrebbero aver influito sulla dinamica dell’incidente e sulla gravità delle sue conseguenze.
Il processo, quindi, non riguarda solo l’aspetto giudiziario individuale, ma tocca anche temi più ampi legati alla sicurezza stradale, diventando simbolo di una lotta per evitare tragedie simili in futuro e per il miglioramento delle infrastrutture sulla rete viaria sarda. Nella causa penale contro i dirigenti dell’Anas, il giudice Giovanni Angelicchio, aveva archiviato senza ravvisare colpe in campo ai dirigenti dell’ente stradale.