La stagione turistica è stata salvata, ma in Baronia e Bassa Gallura la crisi idrica è sempre più grave. Nella diga  di Maccheronis sono rimasti solo 1 milione e 400 mila cubi d'acqua su una capacità di invaso di quasi 25 milioni. Se non piove, la prima comunità ad avere problemi sarà quella di Torpè. Quando il livello della diga scenderà a un milione il paese non potrà più essere servito da Maccheronis.

Così è stato approntato un piano di emergenza, realizzato a tempo record dal Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale e finanziato dall'assessorato regionale ai lavori pubblici.  Da un laghetto a valle della diga , grazie a una zattera, un idrovora e una condotta provvisoria già sistemata, si potrà portare l'acqua al potabilizzatore del paese. Per Ambrogio Guiso, presidente del consorzio di Bonifica la conferma di una stagione difficilissima: «Si è riusciti a salvare il turismo ma per l'agricoltura è stato un massacro e ora, se non piove, saranno guai anche per le popolazioni. Una situazione mai vista in passato».

Per Martino Sanna, sindaco di Torpè: «Si è rivelata importante la sinergia fra comune, regione e consorzio di Bonifica per trovare questa soluzione, ma serve pensare al futuro per dare certezze al territorio». Il laghetto che approvvigionerà Torpè ha una capacità di oltre 300 mila litri. Paese al sicuro per qualche mese, ma se non piove sarà un altro disastro, anche perché sarà impossibile programmare la prossima stagione agricola.

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