A fine luglio Roberta Barabino è stata condannata col rito abbreviativo a sette anni e 8 mesi. Ma da alcuni giorni l'amministratrice infedele che ha sottratto centinaia di migliaia di euro ai suoi assistiti, tutte persone fragili e disabili, è tornata in libertà.

A deciderlo lo stesso giudice, Giovanni Angelicchio, che nel giudizio abbreviato su sei casi delle decine di cui è accusata, aveva riconosciuto la penale responsabilità dell’amministratrice infedele.

La Barabino, difesa dagli avvocati Gian Luca Sannio e Antonio Secci, condannata col marito Graziano Coinu (a 3 anni e 10 mesi), era stata riconosciuta colpevole dei reati di peculato, falso e auto-riciclaggio e falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale (per aver falsificato le firme dei giudici) per avere utilizzato i soldi dei suoi assistiti per fini e spese personali.

La donna, finita in carcere il 13 giugno 2023, dopo un anno le erano stati concessi gli arresti domiciliari col braccialetto elettronico. Ora è nuovamente in libertà.

© Riproduzione riservata