«L’unica notizia certa è che oggi i vertici della Assl di Nuoro, la commissaria Gesuina Cherchi e la direttrice Grazia Cattina, saranno a Cagliari in commissione Sanità, per esporre le nostre problematiche. Siamo a un punto di non ritorno». Il consigliere regionale di LeU Daniele Cocco sintetizza così la mattinata di ieri a Nuoro. La conferenza socio-sanitaria non ha dato le rassicurazioni sperate, ha solo mostrato un territorio a caccia di un’unità apparente ma che in realtà appare frammentato, in balia di polemiche e di una sfilza di problemi irrisolti. In testa la fuga dei medici verso lidi più accattivanti. «La Regione ha messo a disposizione 15 milioni di euro per i concorsi: abbiamo urgenza di assumere medici, ma dobbiamo fermare l’emorragia», tuona Franco Mula, consigliere regionale del Psd’Az.

Unità cercansi

È il concetto ricorrente, in un incontro-fiume convocato nell’aula consiliare della Provincia: ci sono i sindaci e ci sono i consiglieri regionali del territorio. «Dobbiamo stringere una collaborazione più forte tra l’Ats e le amministrazioni locali - afferma il consigliere regionale della Lega, Pierluigi Saiu - Inoltre, occorre superare le contrapposizioni sui temi delicati della sanità. Bisogna lavorare insieme, andando oltre le appartenenze politiche». Mara Lapia, deputata del Centro Democratico, attacca: «In tanti parlano di unità, poi decidono di non invitarmi alla conferenza socio-sanitaria: perché dico la verità e conosco le tante criticità del nostro sistema sanitario? - si domanda la componente della Commissione Sanità della Camera dei deputati -. Su cosa dobbiamo lavorare insieme? Devono mandare i medici a Nuoro, punto. Tra un mese voglio vedere quanti ne arriveranno. Basta con le frasi fatte: da chi ci rappresenta in Regione voglio sentire altro, voglio rassicurazioni precise su medici, oss e anche infermieri destinati all’ospedale San Francesco».

L’appello alla Regione

Si leva dal Centro Sardegna, per arginare le innumerevoli criticità della sanità barbaricina. «Non bastasse la precaria situazione del reparto di Cardiologia, all’appello mancano pure radiologi specializzati per l’Angiografia - prosegue Lapia - Comunque, la malagestione dalle nostre parti è imperante». Daniela Falconi, sindaca di Fonni, puntualizza: «Abbiamo chiesto ai nostri consiglieri regionali di fare in modo che venga convocata a Nuoro la commissione Sanità, alla presenza dell’assessore Nieddu e del governatore Solinas. In alternativa, noi sindaci siamo disposti ad andare tutti a Cagliari per discutere dei nostri problemi». Ecco spiegata la fuga stizzita, ieri mattina, dei primi cittadini di Desulo e Atzara. «Sono andato via in anticipo perché non si è parlato in alcun modo del destino dei piccoli ospedali come Sorgono», s’infuria Gian Cristian Melis. Il collega Alessandro Corona aggiunge: «Nel Mandrolisai assistiamo a uno scempio sull’offerta dei servizi territoriali alla salute. Mancano i medici, manca una politica regionale efficace».

Il caso Hospice

La struttura nuorese destinata alle cure palliative è stata al centro del dibattito, dopo le polemiche legate al blocco dei ricoveri per carenza di personale. «Mi sono fatta in mille pezzi per fare in modo che la dottoressa Grazia Sirca, destinata a Carbonia, restasse a Nuoro», ha detto la commissaria della Assl Gesuina Cherchi, per spiegare i tempi tecnici lenti che hanno portato alla ripresa a pieno delle attività dell’Hospice: «Il 29 gennaio è uscita la determina, il 15 aprile è stata approvata la graduatoria regionale per 11 posti di dirigente medico delle malattie dell’apparato respiratorio». Intanto, il sindaco di Nuoro Andrea Soddu denuncia: «A Nuoro sono in servizio due pediatri per 1618 bambini da 0 a 6 anni. Ats intervenga subito».

Gianfranco Locci

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