Il cantiere di Tossilo, dove si sta realizzando il nuovo inceneritore dei rifiuti, è stato messo sotto sequestro stamattina dalla Polizia Giudiziaria, su disposizione della Procura di Oristano.

Secondo indiscrezioni, l'intervento della Procura sarebbe legato alle presunte irregolarità compiute sul rilascio dell'Aia (autorizzazione integrata ambientale) e Via (Valutazione impatto ambientale).

Il sequestro del cantiere, dove sono impiegati più di trenta lavoratori, ha colto di sorpresa tutti.

Il procedimento Via-Aia era stato approvato, attraverso la concessione di Provincia e Regione, il 27 novembre del 2014.

Poi la concessione definitiva avvenuta nel 2015. Un via libera tanto contestato dalle associazioni ambientaliste, che assieme all'Unione dei Comuni della Barbagia avevano fatto ricorso al Tar.

Il tribunale amministrativo regionale, nel 2016 aveva bloccato l'intero iter, accogliendo i ricorsi presentati da Unione dei Comuni della Barbagia, Comitato Non Bruciamoci il Futuro, Comune di Nuoro e Associazione Zero Waste Sardegna e che aveva bloccato la costruzione del nuovo impianto di incenerimento di rifiuti. Alla clamorosa sentenza del Tar seguirono i ricorsi della Regione e del Consorzio Industriale, al Consiglio di Stato, il quale, nel luglio del 2017 ha ribaltato la sentenza, dando il via libera al contestato nuovo inceneritore.

I comitati però non si sono mai arresi e hanno continuato la loro battaglia, convinti che sulla realizzazione dell'inceneritore di Tossilo fossero state compiute delle irregolarità.
© Riproduzione riservata