Grande partecipazione questa sera alla manifestazione di solidarietà per il sindaco di Oniferi Davide Muledda, vittima domenica scorsa di un atto intimidatorio durante la festa di Carnevale in località Soloai, davanti al santuario della Madonna della pace. 

«Grazie a tutti, mi avete rasserenato, perché mi state dando un affetto e stima che sono un patrimonio. Per questo non mi dimetterò, perché la forza me l'avete data voi, anzi, mi sento ancor più responsabile nel rappresentare questa comunità. Chi ha fatto questo danno non l'ha fatto a me, ma agli oniferesi che hanno diritto a una vita tranquilla, di felicità e amore», sono le prime parole (dette in oniferese) di Muledda dopo due giorni di silenzio.

Il primo cittadino invita i compaesani a restare uniti mentre la folla in piazza è commossa, piange, si stringe l'un l'altra, è d'accordo con chi li guida, perché ancora una volta dimostra la sua onestà in un momento di difficoltà, preoccupato più per il suo paese che per sé stesso. Un aspetto più volte sottolineato questa sera da singoli cittadini, associazioni e gruppi, Pro Loco, dal parroco Ruggero Bettarelli, amici da ogni parte dell'Isola, scuole, Lariso, sindacati, intere amministrazioni comunali (Nuoro, Orani, Sarule, Orotelli, Ottana, Olzai, Fonni), e dal presidente Anci Emiliano Deiana.

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