Attentato agli operai di Cumbidanovu, l’assessore Piu: «Grave atto»
I lavoratori erano in pausa pranzo quando le loro auto sono state crivellate a colpi di Ak47Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
A Orgosolo è caccia ai responsabili dell’attentato giovedì pomeriggio messo a segno contro le auto degli operai della Icm di Vicenza impegnati nella costruzione delle diga di Cumbidanovu. Gli operai erano in pausa pranzo e le loro auto sono state crivellate a colpi di Ak47.
«Esprimo la mia solidarietà agli operai impegnati nel cantiere di Cumbidanovu che ieri sono stati oggetto di un grave atto intimidatorio - dice l’assessore Antonio Piu - A pochi giorni dalla consegna dei lavori, di quest’opera infrastrutturale così importante per la Sardegna, è stato compiuto un atto vile e contro l’intera collettività, contro tutti i sardi – sono le parole dell’assessore dei Lavori pubblici dopo gli spari contro le auto degli operai della ditta Icm - In attesa che si faccia chiarezza su questo episodio, che avrebbe potuto avere risvolti ben più gravi, condanno con forza questo atto intimidatorio ed esprimo la mia totale vicinanza agli operai della ditta».
Reazioni anche del sindacato. «Condanniamo fermamente il vile atto intimidatorio compiuto a danno degli operai e della ditta Icm di Vicenza impegnata nel cantiere della diga di Cumbidanovu» dice la segretaria regionale della Fillea Cgil Erika Collu in riferimento al gravissimo e spregiudicato episodio accaduto ieri pomeriggio nelle campagne di Orgosolo «che solo per miracolo non ha avuto conseguenze per l’incolumità delle persone».
La Fillea Cgil auspica che vengano al più presto individuati i responsabili e chiede la convocazione di un tavolo urgente in Prefettura con l’obiettivo di individuare le azioni necessarie a garantire la sicurezza di chi lavora, dell’azienda e di tutta la popolazione. Il sindacato esprime solidarietà all’azienda - che già lo scorso agosto era stata vittima di un altro episodio criminoso con l’incendio di un escavatore - e vicinanza e supporto ai lavoratori che svolgono la loro attività in un’opera indispensabile ferma da trent’anni che solo da pochi giorni fa era ripartita con l’aggiudicazione dell’appalto alla ditta sotto attacco.
«Nel mirino c’è, non solo l’incolumità dei lavoratori e l’attività dell’azienda - ha aggiunto la segretaria - ma la serenità di un’intera comunità che non può certo vivere sotto il ricatto di pochi criminali da isolare con fermezza affinché non possano più recare danno alla collettività».
L’auspicio del sindacato è che la ditta vada avanti spedita, come già ha iniziato a fare, nella realizzazione dell’opera nei tempi previsti.