Aveva 34 anni Annalaura Maoddi. Alle spalle una vita di studi, interessi e di impegno politico. Davanti invece, sogni e programmi, che aveva iniziato a realizzare con il lavoro al ministero dell’Ambiente, a Roma. Tutto si è infranto: la giovane di Gavoi e  «il suo sorriso della migliore gioventù», per usare le parole del sindaco Salvatore Lai, si sono spenti su un letto d’ospedale: un mese fa Annalaura era stata ricoverata per un’emorragia cerebrale che l’aveva colpita mentre si trovava nella casa della Capitale che condivideva con il compagno Giovanni, che l’aveva raggiunta. Il coma, qualche piccolo segnale che aveva riacceso la speranza. Poi nelle scorse ore la terribile notizia, che ha scosso la comunità del paese barbaricino. 

«Non era solo speranza ma convinzione che Annalaura ce l'avrebbe fatta e che sarebbe pian piano uscita dal coma e tornata a sua madre, al suo compagno e ai suoi cari», dice oggi il primo cittadino Tore Lai, «invece è accaduto l'irreparabile, l'inaccettabile e l'ingiusto perché cosa c'è di più insopportabile di una giovane vita che si interrompe, di tanti progetti coltivati in gioventù a cui non è dato tempo di provare a concretizzarsi o quando qualcuno di questi si sta realizzando improvvisamente la vita si spegne?». 

Annalaura, aggiunge il sindaco a nome dell’intera comunità, «ha avuto una vita molto, troppo breve per dare spazio ai suoi sogni di realizzarsi.  Ma mi piace ricordare il suo impegno nello studio che le aveva permesso di vincere un concorso al Ministero dell'Ambiente che le avrebbe consentito di concretizzare da una importante posizione interventi rilevanti in difesa e valorizzazione dei beni naturali nella fase storica in cui la rilevanza di questi beni è essenziale per la sopravvivenza del pianeta e degli esseri senzienti». 

La ragazza è un esempio per un paese in lutto, che si stringe intorno alla famiglia: «Ti ricorderemo sempre, giovane donna della nostra comunità, perché i nostri ragazzi e ragazze prendano da te quella vitalità, passione, intelligenza e impegno che rendono la vita degna di essere vissuta nella sua bellezza e pienezza».

(Unioneonline/E.Fr.)

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