Prosegue l'attività dei carabinieri del Comando provinciale di Nuoro nell'ambito del contrasto agli illeciti, in particolare a quello degli allacci abusivi alla rete idrica pubblica.

I dati statistici mostrano che la provincia registra un elevato numero di irregolarità che causano ingenti danni economici anche a utenti del tutto ignari di quanto accade, oltre che provocare perdite di uno dei beni più preziosi come l'acqua.

I militari hanno quindi messo in atto servizi specifici: nel corso del 2017, i vari reparti hanno effettuato un centinaio di interventi controllando altrettante utenze e denunciando circa 70 persone.

Da inizio 2018, invece, i controlli hanno portato a individuare quasi 30 persone.

"Secondo il nostro ordinamento giuridico, assodato e confermato da costante giurisprudenza - spiegano i carabinieri di Nuoro -, un allacciamento abusivo e diretto alla rete idrica, a prescindere dal danno alla fornitura d’acqua causato ad altri utenti, configura il reato di furto aggravato, come affermato da ultimo dalla Corte di Cassazione con la sentenza 10735 del 9 marzo 2018, e come tale perseguito dagli artt. 624 e 625 del codice penale, che prevede la pena della reclusione da 2 a 6 anni e il pagamento di una multa che va dai 927 ai 1.500 euro".

L'aggravante è inoltre data dalla destinazione pubblica del bene in oggetto, ossia l'acqua.

(Unioneonline/s.s.)
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