Agguato a Fonni, i risultati dell’autopsia: “Crerio” è morto dissanguato
Giovanni Mureddu è stato prima ferito con un fucile: dopo una breve fuga, i colpi di pistola che non gli hanno lasciato scampo. I killer potrebbero essere stati duePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Uno choc emorragico: così, secondo l'esito dell'autopsia eseguita dal medico legale Roberto Demontis nel cimitero comunale di Nuoro, è morto Giovanni "Crerio" Mureddu, l'autotrasportatore di Fonni di 49 anni ucciso la notte tra giovedì e venerdì a colpi d’arma da fuoco.
La salma ora verrà restituita ai familiari per il funerale, ma la data non è ancora stata fissata.
Due le armi da cui sono stati esplosi i colpi: un fucile e una pistola.
Secondo la ricostruzione degli uomini della Squadra Mobile di Nuoro che indagano sul delitto - coordinati dal Pm Ireno Satta - Mureddu era andato in via Brigata Sassari per sistemare alcune cose nei garage sotto la casa del fratello Alessandro. Insieme svolgevano l'attività di autotrasportatori terzisti.
Ha parcheggiato dall'altra parte della strada il camion, un Iveco Rosso, carico di balle di erba medica che la mattina successiva avrebbe dovuto portare a destinazione. Quando è uscito si è diretto nella via laterale, dov'era parcheggiata l'auto, forse per fare rientro a casa in via Gobetti, dove abitava con gli anziani genitori. Mureddu stava entrando nella Fiat Sedici, l'auto del fratello, quando il killer ha aperto il fuoco da distanza ravvicinata con un fucile, all'incrocio tra via Marceddu e via Brigata Sassari.
Ferito, Crerio ha abbandonato l'auto ed è scappato a piedi giù verso una stradina in discesa che porta alla campagna. L'assassino lo ha inseguito e raggiunto dopo appena cinquanta metri. Oppure un secondo killer lo ha aspettato in quella che poteva essere l'unica via di fuga. Mureddu è stato di nuovo colpito, stavolta con una pistola, anche alla testa. Caduto a terra, è morto dissanguato.
È stato un compaesano di Mureddu a imbattersi nel corpo crivellato dagli spari e a dare l'allarme. Un testimone importante dalla cui ricostruzione potrebbero arrivare notizie utili a fare luce sul delitto. Le informazioni raccolte verranno poi confrontate con i risultati degli interrogatori di amici e parenti della vittima, con le immagini ricavate da alcune telecamere presenti nella zona e con i risultati delle analisi della Polizia scientifica.
(Unioneonline/D)